TRAUMA CRANICO QUANDO AVEVO 7 ANNI
All'età di sette anni sono stato investito da un'auto mentre attraversavo la strada. Sono stato soccorso da papà e dopo il coma sono tornato alla vita. Questo fatto ha portato conseguenze, ad esempio l'insicurezza in me stesso, l'apatia, la depressione. Arrivato alla scuola superiore, dopo i primi mesi di scuola, ho iniziato ad avere problemi fisici e psicologici, mi era passata la voglia di proseguire gli studi ma in qualche modo ho finito l'anno scolastico. L'anno successivo si è ripetuta la stessa cosa e anche quell'anno a fatica sono riuscito a finirlo prendendo anche psicofarmaci. Il terzo anno non avevo voglia di tornarci, ma i miei genitori mi ci hanno fatto andare lo stesso. I primi mesi tutto sommato sono passati bene, ma dopo sono iniziati ad arrivare problemi: avevo l'ansia, non mangiavo più, aumentavano i pensieri brutti e stavo male di continuo. È stato molto difficile arrivare alla fine dell'anno scolastico. Dopo alcune settimane in cui sono iniziati a verificarsi questi problemi, la scuola, in collaborazione con i miei genitori, mi ha consigliato il Dottor Comello. Dal Dottore mi trovavo bene e dopo alcune sedute ho iniziato a riscontrare i primi risultati positivi. Ho continuato le sedute e ho iniziato a riacquisire fiducia in me stesso, a prendere decisioni importanti e affrontare la vita in modo diverso. A settembre ho preso la qualifica e non avevo più intenzione di andare a scuola, ma i miei genitori mi hanno obbligato. Così ci sono andato i primi 3 giorni e poi con l'aiuto del Dottor Comello sono riuscito a far capire loro la mia intenzione di non proseguire gli studi. Ora sto bene, i brutti pensieri sono un ricordo, non prendo più farmaci, ho ripreso in mano la mia vita e tra pochi giorni inizierò a lavorare in un ristorante.
M. 17
TESTIMONIANZA DI UN PAPA’
Tutto inizia il 18 luglio 2005. In una famiglia dove non mancava nulla, ecco come in un attimo può crollarti il mondo addosso; mamma, papà e due figli, uno di quattro anni D. e l’altro di sette anni M. Quel giorno M. doveva attraversare la strada regionale per portare il gelato al suo fratellino, ma una macchina lo travolse sulle strisce: soccorso immediatamente, M. subì un forte trauma cranico e rimase in coma per diversi giorni. Al suo risveglio M. non era autonomo e dovette riabilitare il suo fisico a camminare e a muoversi. Nei vari mesi di rieducazione alla vita nessuno ci consigliò di affidarci ad uno psicologo e negli anni successivi M. iniziò a manifestare sempre maggiore insicurezza, solitudine, rabbia, sfiducia e, soprattutto, non voleva staccarsi dalla famiglia. Rinunciava alle gite scolastiche, si allontanava dai suoi compagni e manifestava disagio in caso di assenza dei genitori o dei nonni. Iniziata la scuola superiore, tutto filò liscio per i primi tre mesi, ma a dicembre iniziò a lamentare dolori ad una gamba; terminate le vacanze natalizie non voleva più rientrare a scuola e, mandato a forza, iniziò il suo secondo calvario. Dovemmo portarlo in Pronto Soccorso lo stesso giorno perché non camminava più e per due mesi usò le stampelle, mentre venivano effettuati tutti gli accertamenti. Esclusi i problemi articolari e reumatici, lo portammo da un neuropsichiatra che risolse il suo problema nell’immediato, ricorrendo a psicofarmaci. Dopo soli tre giorni di terapia M. camminava di nuovo e in posizione eretta. Il suo problema era psicologico e M. era riuscito a bloccare la parte destra, la parte che, dopo l’incidente, secondo i medici non avrebbe più mosso se si fosse salvato. La terapia è proseguita per diversi mesi, andando a ridurre gradualmente la dose dei miorilassanti, M. terminò con esito positivo il primo anno di scuola e frequentò il secondo anno un po’ più serenamente. Purtroppo il terzo anno è rientrato in crisi profonda e, alla fine del primo quadrimestre era nuovamente in crisi depressiva e in stato di apatia, soffriva di crisi d’ansia e paura della morte per sé e per le persone care. Su consiglio della scuola, abbiamo contattato il Dott. Comello e M. ha iniziato la terapia dell’ipnosi a fine aprile 2015, a maggio è riuscito a recuperare le materie e a terminare con esito positivo il terzo anno scolastico. A settembre ha superato anche l’esame di qualifica per sala/bar, ma ha deciso di interrompere la scuola e di andare a lavorare. Ha contattato personalmente l’albergo presso il quale sta svolgendo quattro mesi di tirocinio. Il ragazzo ha acquisito una sicurezza che forse non aveva mai avuto, è molto deciso, sorridente e sereno. Si è lasciato alle spalle lo stato di apatia e le sue paure, combatte per far valere le sue decisioni ed i suoi pensieri. A volte il rapporto tra genitori e figli viene sottovalutato, i genitori pensano che se i figli hanno tutto, sono più felici e diventa tutto semplice. Ciò che ho imparato da M. in questi tre anni è meraviglioso e mi ha dato l’ennesima lezione di vita, soprattutto a me, padre, che volevo a tutti i costi che mio figlio raggiungesse i miei sogni e gli obiettivi da me inconclusi: non avendo il diploma di scuola superiore, costringevo lui con la forza ad andare a scuola, nonostante in due o tre occasione avesse manifestato anche il desiderio di togliersi la vita. Nel mese di settembre ho iniziato ad ascoltare M. e a capirlo, questo grazie al Dott. Comello; da tempo mio figlio cercava di comunicare ed io lo sentivo, ma non lo ascoltavo. Pensavo che con il tempo tutto si aggiustasse, ma il tempo stava per portarmelo via. Ho deciso di scrivere questa testimonianza perché finalmente abbiamo trovato la serenità di una famiglia che crede nei sogni dei propri figli. Al momento dell’incidente ero presente ed ho salvato mio figlio praticandogli la rianimazione artificiale sul posto. Oggi vedere M. libero di gioire mi gratifica, mi dà la forza necessaria per essere sempre positivo. Iniziare un percorso tutto naturale con un professionista come il Dott. Comello per noi è stata una grossa opportunità e siamo onorati di poterla condividere con chi soffre in silenzio, con chi non ha più autostima, con chi non crede in se stesso. Non ha prezzo vedere M. settimana dopo settimana riprendersi la propria autostima e personalità. Grazie.
Il papà di M. 17