Testimonianze 18

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Alcune testimonianze che raccontano storie di uomini e di donne che hanno avuto il coraggio di affrontare le proprie paure e sconfiggere il disagio, la malattia, a volte la morte.
Brevi frammenti di storie di eroi di tutti i giorni che hanno accolto l'invito a fare della propria esperienza di vita, di dolore e del lavoro insieme, uno stimolo a non arrendersi mai e a cercare, volere sempre una soluzione. Un dono a chi legge, un esempio della meravigliosa sensibilità dell'animo umano.
A loro il mio ringraziamento personale per aver voluto condividere ciò che abbiamo vissuto insieme e che nel tempo ci unisce.

 

Le testimonianze sono firmate con l'iniziale del nome e gli anni al momento dell'invio del testo.

indice - testimonianze 18

  • Emicrania, aveva abitato tutta la mia vita
  • Glaucoma, una macchia nera nella mia vita che non volevo vedere
  • Disturbi alimentari ed emicrania, avevo una mente e un corpo chiusi
  • Negli abissi della mia anima ho trovato meraviglie e adottato una balena
  • Una donna e una mamma migliore
  • Disfasia, mente malata corpo malato
  • Ansia e insonnia, mai avrei immaginato di ritrovarmi con un simile problema
  • Un grazie 6 anni dopo
  • Depressione e ansia, come uno spartito di musica caduto a terra
  • Il passato con occhi nuovi e poi come sulle ali di un gabbiano

 

ELENCO COMPLETO delle testimonianze qui

Emicrania, aveva abitato tutta la mia vita

Ho una storia di emicrania dall'età di 13-14 anni, quindi da quasi quarant'anni. Ho provato ogni tipo di terapia, dal percorso in uno degli ospedali più all'avanguardia in Italia, all'agopuntura, dall'omeopatia a esami di ogni tipo e diete per valutare intolleranze e allergie. Ho fatto sport, meditazione e soprattutto preso una valanga di antidolorifici. Ma nulla è stato risolutivo. Avevo sentito parlare della terapia con ipnosi del Dottor Comello da un collega, ma sapendo che lo studio si trovava in una città diversa dalla mia, ho desistito, anche se in un angolino della mia mente era rimasta impressa l'idea. L'anno scorso ho avuto una recrudescenza degli attacchi a causa di un farmaco che ho iniziato a prendere per un'altra patologia e alla fine, dopo una serie di attacchi particolarmente lunghi e violenti di emicrania, che duravano oltre 8-10 giorni, sono finita in ospedale per un'ulcera da abuso di farmaci antinfiammatori. A quel punto mi sono detta "basta, non posso continuare così!". Ho telefonato a quel collega che non vedevo da tempo e gli ho chiesto il contatto del terapeuta a cui si era rivolto. Sono andata nello studio del Dottor Comello con uno stato d'animo contraddittorio: piena di speranze, ma anche con un po' di rassegnazione. Alla fine l'emicrania ha abitato tutta la mia vita. Il Dottore mi ha subito rassicurata sull'esito positivo della sua terapia tramite ipnosi, terapia che sarebbe durata qualche mese, ma non anni. Lo stato d'animo al contempo fiducioso e dubbioso mi ha accompagnata nei primi tempi, ma ho notato fin da subito dei progressivi miglioramenti, per una diminuzione del dolore in intensità, durata e frequenza, come aveva anticipato il Dottore. Adesso sono nella fase conclusiva del percorso e sto ricapitolando le diverse tappe che ho attraversato. All'inizio ho acquisito degli strumenti per prevenire l'insorgenza dell'attacco a partire dai sintomi iniziali. Poi strumenti per contrastarlo, quando è diminuita l'intensità del dolore. Ora sono diversi mesi che sono libera dal dolore e dalla schiavitù dell'emicrania, che mi annichiliva per molte giornate ogni mese, impedendomi anche solo di uscire di casa. La cortesia e la sicurezza del Dottore mi hanno accompagnata in un percorso di speranza e ora sono guarita da ciò che mi affliggeva e invalidava la mia vita da 40 anni.

                        F. 52

Glaucoma, una macchia nera nella mia vita che non volevo vedere

Da tempo soffrivo di glaucoma con difetti al campo visivo, questa malattia oculare ha delle caratteristiche di progressione e di cronicità tipiche delle altre patologie neuro degenerative. Ho conosciuto per caso il Dott. Comello a Biella e gli ho parlato della mia malattia. Lui mi ha descritto brevemente il suo lavoro e parlato dell’importanza di rimuovere il problema all’origine. Grazie a questo approccio terapeutico ho rivisto quella ragazza che aveva il terrore di vedere e il suo lutto che vent’anni prima le aveva segnato la vita. Abbiamo iniziato ad occuparci di quella macchia nera e oggi posso affermare che sono ormai tre anni che sono stabile e il quadro non è più peggiorato. Non c’è più senso di colpa se c’è la comprensione. Ho capito che il “non volere vedere” era stata una reazione legittima al dolore. E continuare a soffrire la prova del mio amore che non avevo potuto manifestare. Sarò eternamente grata al Dott. Comello per avermi aiutata ad uscire dal buio del terrore e dal castigo che mi ero inflitta per vedere finalmente la luce.

                    I. 54 

Disturbi alimentari ed emicrania, avevo una mente e un corpo chiusi

A distanza di un anno e mezzo dall'inizio del mio percorso con il Dott. Comello, mi rendo conto di quanto sia difficile far riemergere i momenti bui e sofferenti della propria vita, ma al contempo meraviglioso constatare il cammino di rinascita e guarigione portato avanti. “Forte e sicura come il tuo braccio e determinata come il tuo pugno”, queste parole ogni giorno, lentamente, si sono concretizzate portandomi a ritrovare un nuovo equilibrio e a riprendere in mano la mia vita. Ho 30 anni, da sempre solare, energica, studiosa, amo viaggiare, la montagna, il mio lavoro da farmacista. Allo stesso tempo da sempre insicura, ansiosa, con bassa autostima ed una spiccata sensibilità. Anno dopo anno questi miei aspetti negativi si sono radicati nelle varie situazioni della vita, andando pian piano, in maniera subdola, a logorare la mia mente e il mio corpo: la mamma, con cui ho un rapporto splendido, ma che fin da piccola è stata poco presente per il troppo lavoro, la scuola vissuta sempre con l’ansia del giudizio, l'emicrania e la mia salute spesso “fragile”, gli amori sbagliati per cui non ero mai all'altezza, la perdita del mio pilastro fondamentale quale era il nonno, la pandemia con un lavoro estenuante ed il Covid che mi ha colpito fortemente per 3 settimane ed ha segnato l'inizio della mia fine. Siamo il risultato di come reagiamo agli eventi e nel mio caso è stato cadere nel vuoto totale: solitudine, crisi di panico, dolori fisici senza alcuna causa, amenorrea, ma soprattutto la ricerca costante di cibo e la bulimia, tentando sempre, con un sorriso, di nascondere tutto a tutti per la vergogna e i sensi di colpa di questo mio autodistruggermi. Attorno a me vedevo solo il buio, avevo perso tutti i miei interessi, avevo paura a guidare ed ad andare a lavorare, rifiutavo chi cercava di starmi vicino. Preferivo restare sola, io e il cibo che era diventato la mia valvola di sfogo, un pensiero fisso, una droga per riempire il vuoto dentro e fuori di me. Dopo però sopraggiungeva di riflesso il vomito, come in automatico per i sensi di colpa per cosa avevo fatto e per il terrore di ingrassare. Un circolo terribilmente vizioso che mi annientava sempre di più. Una sera arrivata allo stremo, convinta che tanto non ci sarebbe potuta essere soluzione al mio malessere, presi il coraggio di confidarmi con chi non mi ha mai lasciata sola in questo cammino: mia mamma ed iniziai il lungo percorso con il Dottore. È stato difficile raccontare e mettersi a nudo nel più profondo, ma insieme, passo dopo passo, abbiamo iniziato un percorso sì in salita, ma che ha portato a splendidi risultati. Dapprima ho preso consapevolezza di me e delle mie azioni, di come io usassi il cibo, che dà nutrimento per colmare e nutrire il vuoto che si è creato dall’infanzia per l’assenza della mia mamma, per la quale ho un senso di adorazione, e come invece il vomito fosse il rifiuto, l'espellere fuori, ciò che avevo fatto sia per i sensi di colpa sia per la paura di rispecchiarmi fisicamente in lei, purtroppo in sovrappeso. Vuoto che in una persona sensibile come me è da sempre stato somatizzato, che è aumentato con la perdita del nonno e che ha portato all’epilogo degli ultimi anni. Da qui l'ipnosi, le parole del Dottore che sono semi e la mia mente che è terra, quella sensazione di pace e benessere con se stessi, quella forza che giorno per giorno come per magia ti cambia. È stato difficile all'inizio, le crisi di panico per la paura di non farcela, il sentirsi impotente verso un futuro che vedevo totalmente negativo, ma ringrazio di aver sempre avuto il supporto della mia famiglia, del mio compagno e del Dottore che mi ripeteva che nel viaggio ci sono sempre momenti in alto e momenti in basso, ma non si torna mai indietro e così è stato. In poco tempo non sentivo più il bisogno di abbuffarmi di cibo, dopo 5 mesi il vomito è completamente scomparso e lentamente il mio rapporto con il cibo è diventato equilibrato. Ci siamo poi concentrati sui miei dolori, che nessun medico sapeva diagnosticare e curare, sul mio corpo e sulla mia mente chiusi e contratti e anche questi, seduta dopo seduta, sono scomparsi. Dopo un anno il ciclo è ricomparso, regolare come mai è stato in vita mia. Il mio umore, il mio percepire e valutare i problemi sono totalmente cambiati, ho preso coscienza di quanto con la mia forza e le mie capacità sia riuscita a rialzarmi e a cambiare la mia vita in questo anno e mezzo. Con determinazione ho raggiunto importanti obiettivi: sto costruendo un futuro concreto con il mio ragazzo, mi sono licenziata da un ambiente tossico di Iavoro che pensavo fosse il mio posto per la vita, sono arrivata terza in graduatoria per iniziare un Master farmaceutico e soprattutto sono diventata Direttrice di Farmacia. Mi pare a volte ancora impossibile l'aver raggiunto questa serenità ed equilibrio e anche se sicuramente nella vita ci saranno momenti brutti e critici so che sarò in grado di viverli con una consapevolezza diversa. Grazie Dottore per avermi accompagnata nel mio riprendermi la vita in mano, il mio sorriso e la mia vitalità, la mia voglia di scoprire il mondo e di essere finalmente felice.

                            G. 30

NEGLI ABISSI DELLA MIA ANIMA HO TROVATO MERAVIGLIE E ADOTTATO UNA BALENA

Le esperienze nel vostro studio sono state per me molto importanti: mi sono affidata a voi per "smuovere", dopo tanti anni, nuclei di dolore legati ai fatti tragici vissuti nell'infanzia con lo scopo di alleggerire la mia anima di fardelli di cui ora non ho più bisogno, trasformandoli in qualcos'altro a me sconosciuto. L'alchimia è avvenuta. Non al primo incontro, da cui sono uscita però in una condizione piacevole di rilassatezza, non al secondo incontro dopo al quale per due giorni ho avuto un dolore incredibile alla gola (un urlo di dolore e di paura mai "urlato"?), ma al terzo incontro, sul piano armonico. L'avventura onirica con lo spirito della balena (che mi ha accompagnata in realtà dal primo incontro) è stata meravigliosa: negli abissi della mia anima ho trovato meraviglie, colori e luci incredibili, animali luminosi e vivacissimi. Da lì addirittura l'idea di fare un corso da sub quando a fine anno mi trasferirò al mare. L'elaborazione di questa avventura rappresenta per me l'incontro dopo quasi 50 anni con mia madre: la balena, una grande mamma, mi ha piacevolmente trasportata a vedere con occhi diversi gli abissi dell'anima, luminosi e colorati, e non un pozzo nero come credevo. Lì l'acqua era tiepida, la luce fino in fondo e il colore turchese inondava l'atmosfera rilassata. Mi sono sentita permeata dall'amore di mia madre, mi sono permessa di riceverlo, senza rifiutarlo per paura di perderlo dolorosamente, come molti anni fa. Ovunque sia la sua energia (tutto è energia, anche la più piccola particella di materia è energia, questo lo sappiamo ormai), mi ha raggiunta, o meglio, finalmente ora le ho permesso di raggiungermi, Mi sono riconnessa energeticamente a lei. Questo risultato non era sperato, neanche immaginato. Quando ho varcato la porta del vostro studio non sapevo minimamente cosa avremmo smosso. Parallelamente ho voluto affrontare, per risolverlo definitivamente, il problema alla cisti pilonidale, comparsa a 18 anni, risolta parzialmente a 25 e poi tornata in corrispondenza di stress nei vari momenti della vita. L'anno scorso, quando mio figlio è andato via di casa per venire a Torino e andare all'Università, si era incredibilmente infiammata e ho fatto una visita dal chirurgo, poi un anno di lista d'attesa e ora a giugno l'intervento. Come vi dicevo, considero questo intervento chirurgico come un atto psicomagico alla Jodorowsky, oltre che un sollievo per il mio fisico e il mio sistema immunitario. Quando questa ciste è comparsa la prima volta ero andata via di casa e ritornata dopo due mesi di vagabondaggio nella metro di Parigi, i miei zii, che mi avevano adottata, rifiutarono di accogliermi nuovamente nella loro famiglia. Da qui la ciste, dolorosissima. Interpreto questo fatto come causato dal sentimento di "perdita", una perdita dell'attaccamento alla famiglia, alla casa, una perdita di affetti importanti, una perdita di legami, di ancoraggio (e lo conferma il ritorno dell'infiammazione l'anno scorso, quando "perdevo" O.). Da vent'anni circa pratico lo yoga e a questa zona corrisponde un centro energetico, il primo chakra, l'attaccamento alla vita, l'elemento corrispondente è la terra, il demone è la paura. Con il vostro aiuto, ho fatto un viaggio in fondo alla paura, per riconnettermi alla Madre (!) terra e alla sua energia. Questa è la mia personale interpretazione dei fatti. Ora sono ancora in convalescenza, mi hanno detto che ci vorranno quasi due mesi perché la ferita si richiuda. Mi prendo questo tempo per meditare e chiudere un periodo della mia vita. A fine anno se ne aprirà un altro, ci trasferiremo nella casa al mare, aprirò con mio marito un'attività e voglio farlo come una persona nuova. Che ha guardato in faccia i suoi fantasmi, senza paura, ma trasformandoli alchemicamente in forze positive. Un grande risultato per me!  Per il momento dunque, preferisco sospendere il nostro percorso, voglio godermi ciò che ho raggiunto, con il vostro aiuto. Vi ringrazio infinitamente della vostra professionalità.
P.S. Ho adottato con il WWF una balena, si chiama Olivia.

               S. 57

Una donna e una mamma migliore

Volevo dirle che se ad oggi sono in piedi, forte e sono stata in grado di sopportare tutto questo dolore, le umiliazioni da parte dei miei genitori e i giudizi di amici e colleghi è grazie a lei ed al lavoro che stiamo facendo assieme. Mi sono messa in gioco e, mi creda, non è stato per nulla semplice sia psicologicamente sia fisicamente. Ma sono felice di averlo fatto. Prima probabilmente non ero pronta. Penso di essere una mamma migliore e non voglio più ricadere negli errori del passato e, soprattutto, non voglio più soffrire e sentirmi in colpa. Grazie Dottor Comello.

                  T.  50

Disfasia, mente malata corpo malato

Nel mese di gennaio del 2020 erano già passati circa quattro anni da quando avevo iniziato a lamentare diversi sintomi tra cui affanno, tachicardia e fitte generalizzate a cui le tantissime visite specialistiche non riuscivano a dare una risposta, ma il peggio arrivò proprio in quel mese quando mi si presentò un nuovo e improvviso sintomo: disfagia. Mi era diventato difficile mangiare qualsiasi cibo solido e deglutirlo e dunque rinunciavo a pranzi e cene a cui venivo invitata perché non vivevo bene il pasto dal momento che avevo delle difficoltà. Dopo una lunga serie di visite specialistiche il cui esito era sempre lo stesso, "la gola è a posto, è reflusso", e le medicine (tante!) che ho dovuto prendere e che non mi hanno aiutata a stare bene, inizio a provare percorsi alternativi che mi sono stati utili nel breve periodo. La mia situazione va avanti per altri due anni fino a quando si presentano ulteriori sintomi all'esofago tra cui il più fastidioso, il catarro persistente. Perciò decido di incontrare nuovamente una fisioterapista, la quale viene a conoscenza di tutta la mia storia e per questo dopo due incontri mi consiglia di fissare un appuntamento dal Dottor Comello. All'idea non ero contraria, forse quasi rasserenata di poter analizzare la mia situazione da un punto di vista completamente diverso, ma nemmeno troppo convinta dal momento che avevo provato di tutto per poter guarire e nulla mi era servito. Il mio percorso ebbe inizio a giugno, durante il quale realizzai che quella era realmente l'ultima possibilità che avevo per poter definitivamente chiudere la situazione. I miei sintomi erano il risultato di qualcosa che aveva ben più profondità di quanto avessi creduto: i disturbi cercavano di parlarmi già da un po' per farmi capire che qualcosa non andava più per il verso giusto e questo come? I miei sintomi da reflusso erano esattamente lo specchio di ciò che dovevo rivalutare. Come qualcosa di non detto, non fatto, bloccato a metà. Infatti fino a quel momento non mi ero mai lasciata andare, ero sempre bloccata, rigida con me stessa, paurosa di esporre un po' di più la mia personalità per il giudizio degli altri e tanti altri blocchi che non mi facevano "deglutire" bene la mia vita. Poco per volta ho imparato a lasciar andare l'idea che potessi essere sotto giudizio negativo di tutti, che potessi essere libera di mostrare diversi lati del mio carattere e non solo quelli "belli" per compiacere gli altri, ad essere più flessibile nei miei stessi confronti, a sbloccarmi un poco alla volta. Oggi vivo in un corpo che finalmente sta bene, sono più consapevole e grata.

                            G. 19 

ANSIA E INSONNIA, MAI AVREI IMMAGINATO DI RITROVARMI CON UN SIMILE PROBLEMA

Sono un uomo di 56 che ha sofferto di forti attacchi d’ansia e di panico. Sono sempre stato una persona molto sicura di me stesso e mai e poi mai avrei immaginato di ritrovarmi un giorno con un simile problema.  Nonostante l'aiuto di mia moglie, mi rendevo conto che con il passare del tempo la situazione non migliorava, anzi peggiorava. Gli attacchi d'ansia erano sempre più frequenti e l'insonnia aveva preso il sopravvento. Dormivo poco più di 2-3 ore a notte e la vita era diventata un inferno. Spesso mi svegliavo la notte pensando che non sarei mai più tornato come prima ed era come se il mondo improvvisamente mi fosse crollato addosso. Avevo perso tutta la fiducia in me stesso e non ero più un grado di prendere una qualsiasi decisione. Tutto era diventato un enorme problema e pensavo che la mia vita fosse completamente compromessa. È a questo punto che ho deciso di contattare il Dott. Comello che fin dal primo incontro mi ha rassicurato e confortato. Mi ha donato il suo libro “Il vaso di cristallo” che mi ha aiutato nel percorso di guarigione e piano piano con l'ipnosi sono riuscito a superare quei bruttissimi momenti. Grazie di cuore Dott. Comello.

                    G. 56

un grazie 6 anni dopo

Buonasera Dottor Comello, ritengo opportuno informarla che la mia "rinascita" continua grazie alla sua efficace terapia, alla sua competenza e alla sua autentica professionalità. Mi occupo della casa, del mio nipotino, del giardino terrazzato, faccio lunghe e salutari passeggiate. Faccio tutto questo con amore. Leggo con interesse libri importanti e anche quelli un po’ più leggeri. Evidentemente ho una mia socialità. Insomma curo con costanza l'anima e il corpo. Ho uno spirito energico e gioioso. Grazie di tutto e buon lavoro, che svolge costantemente con amore.

                     D. 73

Depressione e ansia, come uno spartito di musica caduto a terra

Anni di vita vissuti con un disagio che non riesci bene ad identificare nonostante indossi un vestito che non senti tuo e che per mancanza di strumenti non sai riconoscere, ma nel quale “devi stare” per compiacere e restituire alla tua famiglia quanto ti ha dato.  Imposizioni familiari inconsce che arrivano dalla tua infanzia e dalla tua vita passata. Parte di questa vissuta “secondo gli altri”, uno schema che ti soffoca lentamente e ti spegne nonostante per te sia la normalità alla quale sei abituato. Diciotto anni in azienda di famiglia e poi la scelta di lavorare all’estero per anni, costantemente in viaggio senza vere radici, la dedizione sempre più forte al lavoro per dimostrare a qualcuno che anche tu sai fare impresa. Arrivi ad alzare sempre di più l’asticella per il lavoro annullando te stesso e le tue esigenze. Recentemente, il Covid all’estero e l’isolamento in una stanza d’ospedale che diventa carcere per una settimana, solo e lontano da tutti, ne esco distrutto mentalmente e fisicamente, già provato da duri anni di lavoro e da una situazione crescente di lieve depressione diagnosticata da medici incompetenti. Relazioni mai stabili, dove forse hai paura a lasciarti andare completamente e la tendenza a ricercare, senza trovarlo, lo schema che tutti i tuoi coetanei adottano: donna della vita, matrimonio, figli, alla ricerca di una felicità che però non arriva mai a compimento. Un episodio che segna il tuo percorso come mai ti saresti aspettato ed anni a tacere una situazione per me insostenibile. Poi invece arriva lei, inetta e subdola a portarmi via un anno della mia vita, scoprirò successivamente quanto sarà dirompente e rivelatrice. Psicofarmaci che credi siano la soluzione ma che diventano la peggior scelta e che ti portano, nel momento di maggior crisi, a non riuscire ad arrivare alla porta di casa. Un attacco di panico un mattino all‘alba, che non ti consente di prendere un volo che fino a mesi prima facevi normalmente, è la goccia che fa traboccare il vaso.  Ti aumentano i farmaci che diventano forieri di fobie e paure che neanche sapevi potessero esistere e che potessi sperimentare, dolore esistenziale che aumenta a dismisura, gli amici che ti abbandonano, non perché non sappiano come gestire la tua situazione ma semplicemente, scoprirai dopo, perché sei tossico con il tuo malessere nelle loro vite e perché non hanno voglia di sedersi ed ascoltarti. Altri amici, inaspettati, che ti stanno vicini come non mai. Mesi senza lavorare vissuti in casa per paura di uscire, con la difficoltà a fare le cose più semplici come scrivere una mail o fare la spesa. La solitudine con la S maiuscola. Stare male con la M maiuscola. Poi il tuo migliore amico ti consiglia di intraprendere un percorso con il Dottor Comello. La prima seduta e poi molte altre dove il tuo lavoro non è l’analisi del tuo passato o della depressione ma piuttosto il riconquistare la tua vita. Giorno dopo giorno, recuperi l’autostima che avevi perso, con grande fatica incominci a vivere nuovamente, sedute settimanali, ipnosi e tanta, tantissima determinazione. La voglia di tornare ed essere davvero te stesso e di riappropriarti della tua vita inizia a scuoterti come un terremoto. Spazza via tutti i vecchi schemi e le vecchie abitudini, le routine che erano solamente una pesante armatura.  Dopo alcuni mesi di terapia, in modo semplice e con una scelta autonoma ed accompagnata dal Dottor Comello, abbandoni ogni farmaco. Inizi a sentire un vento leggero che spira alle tue spalle e che ti spinge ogni giorno. Ora sei pronto ad alzare le vele. La dipendenza dai farmaci credevi essere la tua salvezza, la decisione di abbandonarli è la tua miglior scelta, insieme a molte altre. Il tuo cervello riprende le attività che conosce da sempre.  C’è ancora tanto lavoro da fare su me stesso. Ho iniziato e provo a vivere pienamente ogni giorno, ho riconquistato la consapevolezza che la vita è la mia e che le scelte sono le mie. La vita è stupenda e merita di essere vissuta aggiungendo qualcosa di nuovo ogni singolo giorno. Scrivo queste righe, accompagnandole con lacrime liberatorie, per coloro che le leggeranno e che si trovano nella fase che ho vissuto io per mesi: non smettete mai di credere che ci sia la luce al fondo del tunnel, anche quando il buio è profondo. Continuate a camminare nonostante non sappiate quanto sia lungo. Alla fine, nel momento di crisi siamo semplicemente fogli di uno spartito di musica che è caduto per terra e che da soli non sappiamo come ricomporre. Ma con un maestro d’orchestra come il Dottor Comello e con tanta determinazione questi fogli si ricompongono e la sinfonia più bella di tutte torna a suonare: la vita. Grazie Dottore.


                   E.  51

Il passato con occhi nuovi e poi come sulle ali di un gabbiano

Ho sempre creduto che le relazioni e gli affetti che accompagnano la crescita delle persone si costruiscono intorno a modelli unici, universali ed esclusivi prevalentemente rappresentati dalle figure di riferimento che accompagnano ognuno di noi e che rappresentano il definirsi di un modello genitoriale e familiare il più possibile ideale e perfetto. L’immagine dell’archetipo suggerita dal Dott. Comello mi ha aiutata nel dare forma alla mia continua ricerca di quell’archetipo genitoriale e familiare personale e perfetto a cui sono stata sottratta e a cui ho sempre pensato di fare riferimento nella lettura di emozioni, stati d’animo, pensieri e azioni in cui sono cresciuta. La condizione vissuta era un forte condizionamento e malessere con il mantenimento di legami conflittuali e tensioni negative laddove la percezione personale di fatti e dati di realtà non corrispondevano a quei modelli o archetipi genitoriali sempre idealizzati. Il percorso di guarigione intrapreso con il Dottor Comello, accanto alla sperimentazione di uno stato di benessere attraverso l’ipnosi, mi ha permesso poco alla volta di ri-pensare alle emozioni negative sinora provate. Ho imparato a districarmi dai nodi e dalle radici, dai sensi di colpa e dalla responsabilità che mi sono attribuita, spesso sprofondando in una condizione di tristezza, vuoto e depressione. Sento che il fluire costante delle acque di un ruscello mi attraversa e nello scorrere dentro di me trasporta e allontana nodi irrisolti e irrisolvibili della mia vita. Riesco a vedere me stessa attraverso il volo di un gabbiano che nel planare riesce ad accogliere le tante possibili forme di amore che possono esistere e che accompagnano gli adulti che siamo diventati.

                    G. 57