Prima di iniziare il percorso la percezione nel rapporto con la mia gemella è sempre stata combattuta, da una parte il sentirmi legata a lei da un filo d'amore speciale e unico, sintonia automatica e indiscutibile, dall'altra la sensazione precisa di un sottile muro impossibile da abbattere, una richiesta continua da parte sua che non potevo/riuscivo a soddisfare. Questo mi ha sempre impedito di comunicare con lei in modo fluido e libero ..... come avrebbe reagito? In che momento si trovava? Avrebbe capito o mal interpretato le mie parole? E naturalmente disagio e sofferenza accompagnavano il tutto. Durante il percorso osservavo i suoi passaggi, sapendo la sua difficoltà, mi sono sentita instabile e un po' triste nello scoprire la sua grande sofferenza di tutti questi anni, ho scoperto una parte che non conoscevo sia di lei che di me, e mi sento più serena, è accresciuto il desiderio di comunicazione e di condivisione, come se fosse finita una guerra fredda. Quel muro si è sciolto, mi sento ascoltata in modo obiettivo, posso comunicare con lei in modo diverso come mai era accaduto prima. Mi sento libera e anche più coinvolta, sento distintamente un equilibrio diverso ed uno scambio armonico, niente più sensazioni di richieste o paura di ferirla, come se iniziassimo ora ad interagire veramente per la prima volta. Con la mia seconda sorella la comunicazione è sempre stata molto buona, anche se "a singhiozzo", periodi di avvicinamento alternati a lontananze, ma di fondo una condizione di serenità pur avendo personalità e vite molto diverse. In qualche modo è sempre stata per me una mediatrice tra me e la mia gemella, spesso parlavamo di lei invece di occuparci di noi, ma non abbiamo mai pensato di condividere le nostre vite fino ad un anno fa. Mi è stata molto utile nella comprensione di momenti miei a cui non sapevo dare spiegazione, a volte molto vicina a volte lontanissima, una relazione discontinua appunto. Durante il percorso l'ho sentita più lontana, come se stesse elaborando una sua condizione interiore, troppo intima per condividerla, ho ragionato sulla nostra adolescenza e ho ritrovato emozioni/sensazioni che avevo messo da parte, per me lei è sempre stata in qualche modo un esempio. Durante il lavoro l'ho sentita arrabbiata, triste e poi più serena con una voglia di leggerezza che mi ha resa molto felice. In conclusione il desiderio di averla/le più vicine ha preso una forma diversa, il bisogno di confrontarmi e condividere con loro momenti, serate e piccoli progetti si è condensato, è presente e lucido. Sono più tranquilla, è come se il rapporto con le mie sorelle avesse nuove qualità di stabilità e continuità. Qualcosa di importante è cambiato. Mi sento che ho una nuova identità rispetto a loro. Grazie Dottor Comello per tutto!
G. 56
Quando ho cominciato il lavoro con lei, caro Dottor Comello, mi sentivo demotivata, priva di entusiasmo, triste, ma soprattutto era la gioia che mi aveva abbandonata, quella che abita spontaneamente un cuore aperto e lo rende palpitante senza motivo. Poi il senso d’inesistenza e di dissolvimento ogni volta che trascorrevo più di un giorno con la mia amata e anelata gemella, in presenza della quale mi risultava impossibile mantenere un’identità. In più, un senso di acuta solitudine aleggiava pesantemente sulla mia esistenza, solitudine che si è velocemente rivelata come il desiderio di un compagno, di una relazione che non credo di avere mai vissuto. Grande è stato lo stupore nello scoprire che proprio il mio antico e mai risolto legame con la mia gemella era la causa del mio stato di doloroso vuoto e profondo senso di mancanza. Tutta la vita trascorsa ad aspettarla, nell’attesa di ricongiungermi con la mia metà, perduta tanti e tanti anni fa. Situazione subita e mai veramente rielaborata, scopro che non mi permette ancora oggi di crearmi un’altra relazione, che possa anche solo definirsi minimamente degna della profondità e della ricchezza del mio in gran parte idealizzato amore per lei. Una vita trascorsa a riempire di significati tutto quello che mi capitava a tiro, senza potermi mai fermare, senza poter veramente godere del presente, proiettata senza scampo in un futuro mai veramente soddisfacente. E una nuova possibilità, mai contemplata fino a ora: amarla semplicemente come una sorella, non più la mia gemella, la persona speciale e insostituibile di prima, ma una sorella che amo senza pretese e aspettative. Molto rapidamente questa possibilità diventa un sentimento che mi permette di lasciarla andare, riconquistando un senso di esistenza e di pace affiorante, sempre più forte. La voglia di costruire qualcosa di stabile nella mia vita, qui dove sono ora, mi sorprende piacevolmente. Le mie giornate iniziano a farsi più colorate, anche la mia relazione con la mia prima sorella mi sembra diventare più solida e definita. Riprendo un po’ di fiducia e il dolore che mi opprimeva il cuore rapidamente si allontana fino a svanire per un’intera giornata! Penso molto meno alla mia gemella e molto di più mi ritrovo a fantasticare su possibili relazioni d’amore con uomini che non sono ancora così sicura di poter incontrare, ma che almeno posso immaginare. La gioia fa capolino qualche volta, mentre osservo il cielo dove la luna si nasconde tra le nuvole proiettando una luce surreale, quando le mie dita scorrono fluidamente sulla tastiera del mio adorato strumento o semplicemente quando mi accorgo di essere viva e ringrazio di tutto quello che ho. Non mi sento più trascurata o poco amata se la mia gemella mi chiama solo ogni tanto e non ho più bisogno di sentirla spesso per rassicurarmi del suo amore. Posso accettare la mia solitudine senza sentirmi isolata, in molti momenti posso perfino sentirla nutriente e soprattutto non ho più bisogno di fare chissà quali cose per cercare di riempirla in qualche modo. Oggi posso stare con ciò che ho, godendomi le cose, senza distinzione tra grandi o piccole, senza quell’agitazione di sottofondo che ha sempre animato la mia vita e che scambiavo per il fuoco necessario alla vita stessa. Sensazione strana per me, essere calma e viva allo stesso tempo. Forse mi sto preparando ad accogliere un compagno con cui potrò condividere tutto questo, ma sulla fiducia che in poco tempo ho conquistato grazie al suo aiuto e all’ipnosi.
M. 56
La cosa per me in assoluto più sorprendente è stata rendermi conto di come alcuni schemi di comportamento pesantemente distruttivi, che mi hanno massacrato la vita, siano dovuti al fatto di aver avuto due sorelle gemelle. Che immenso sollievo, perché allora non si tratta di tare mie inamovibili, posso anche essere qualcosa di diverso. E qualcosa di diverso lo sto sperimentando, nel senso che con loro, e non solo, mi capita di dire o fare cose a cui non ero preparata, come se qualcun altro si muovesse al mio posto. E poi questa sensazione nuova quando sono con loro, di avere il diritto di essere lì, di avere un posto in mezzo a loro, senza dovermi muovere in punta di piedi, senza la paura di sbagliare. Posso anche lasciarmi guardare, non è pericoloso; posso amarle senza vergognarmi perché non mi sento rifiutata. E tutto è moooolto più divertente...
Grazie Dottor Comello.
A. 58