Sono una donna di 52 anni, solare e ottimista, con una famiglia come tante, un marito e due figli ormai grandi. La mia vita si è sempre svolta in maniera ordinaria: un lavoro che amo, ma che negli anni è diventato sempre più complesso e impegnativo, una madre che ha sempre avuto problemi di salute e in seguito sofferto di depressione (ecco direte voi… la responsabile è la madre! In realtà per una volta no), due figli da crescere che ho sempre seguito in ogni aspetto della loro vita, un marito presente fisicamente, ma emotivamente assente (… sarà lui il responsabile! Sinceramente penso che non c’entri neanche lui). Sono sempre stata rispettosa delle regole, questa frase “rispettosa delle regole” è quella che usavo più spesso, insieme a “solare” per descrivermi. Dico “usavo” perché forse oggi non è più così. Sono stata educata ad essere una brava figlia, una brava moglie e poi una brava madre, ma chi è che decide come deve essere una figlia, una moglie e una madre? Per me l’ha deciso mia madre (beh, forse un pochino c’entra anche lei, ma non ora), io l’ho sempre ammirata e questo mi ha portata a credere che tutto quello che mi insegnava fosse giusto, per questo motivo mi sono sempre comportata correttamente, anche se ciò voleva dire fare ciò che non volevo e che mi risultava faticoso. Se capitava di non fare ciò che nella mia testa era giusto, mi sentivo in colpa, se c’era un problema mi agitavo anche se riuscivo a nascondere la mia inquietudine. La mia vita si è svolta così fino a quando ho compiuto 50 anni. Ho festeggiato il mio compleanno con la mia famiglia e i miei amici più cari, non sono mai stata amante delle grandi celebrazioni, ma questa volta ho voluto condividere con gli altri, le persone a me più care, questo momento che mi sembrava importante, tutto era “perfetto”, so che la perfezione non esiste, non sono così sciocca da crederlo, diciamo che era perfetto con le sue imperfezioni, quelle imperfezioni presenti in tutte le persone e in tutte le famiglie. Avevo raggiunto un momento della mia vita dove potevo dedicarmi del tempo, rivolgere la mia attenzione ad attività che avevo sempre tralasciato per impegni familiari. Da lì è iniziato il periodo buio, ho cominciato a occuparmi di una persona malata per parecchio tempo, contemporaneamente un altro familiare ha avuto bisogno di assistenza ed io, sempre per questo senso del dovere portato all’estremo, non sono riuscita a darmi un limite, in realtà ho chiesto quell’aiuto di cui tutti parlano, “bisogna chiedere aiuto quando ti rendi conto di non farcela”, ma nessuno ha risposto. La persona a me più vicina, mio marito, ha preferito far finta di non accorgersi della mia sofferenza fisica e psicologica, ero nervosa, agitata, lo stomaco si era chiuso, questa metafora rende bene l’idea, avevo la sensazione che fosse legato e nulla potesse scendere, ho cominciato a dimagrire e ho perso 15 kg. in due mesi. Io che ho sempre amato mangiare, non desideravo neanche più i dolci, quei dolci tanto amati e di cui non potevo fare a meno. Nonostante questo drastico cambiamento, chi mi stava accanto preferiva ripetermi di mangiare piuttosto che sollevarmi da quel peso che mi opprimeva. E’ stato quello il momento in cui mi sono resa conto che ogni persona deve aiutarsi da sola, gli altri non lo fanno, per incapacità, per egoismo, per superficialità… tante possono essere le motivazioni, ma la realtà era questa: io, che pensavo di avere una famiglia che mi amasse e che avrebbe fatto tutto per me, mi sono sentita sola. Cosa era servito allora essere sempre corretta, giusta, rispettosa se poi gli altri non avevano lo stesso riguardo per me? Piangevo sempre, quante lacrime! Pensavo di essere depressa, ma ho scoperto poi, ecco che qui entra in scena il Dott. Comello, che le mie lacrime scendevano per mancanza di emozioni… ormai non avevo più emozioni. Ho conosciuto il Dott. Comello grazie a una mia collega, mi aveva detto che in poco tempo era riuscita a stare meglio e io desideravo stare meglio. L’ho incontrato e, dopo un paio di appuntamenti in cui ho raccontato la mia storia (ovviamente è più complessa di come l’ho presentata a voi!), abbiamo iniziato con le sedute di ipnosi. Se immaginate di essere sdraiati su un lettino, incoscienti e dire verità che non vorreste rivelare a nessuno, dimenticatevelo, non è così. Non so se sia uguale per tutti, per me le sedute di ipnosi sono un momento di tranquillità, di riflessione, un momento mio. Nel giro di tre mesi sono rinata, ho cominciato a comporre i tasselli del puzzle della mia vita, più stavo meglio e più desideravo migliorare altri aspetti della mia esistenza. Ho sempre sofferto di mal di testa dall’età di 15 anni, mal di testa che sono peggiorati col tempo fino a quando gli antidolorifici, come il Relpax 40 mg, non hanno fatto più effetto. Il dolore non mi permetteva di svolgere le attività con lucidità, in alcuni momenti avevo bisogno di stare nel silenzio più assoluto. Ho iniziato così ad assumere regolarmente, mattina e sera, il Topomax 25 (un antiepilettico utilizzato come terapia per il mal di testa). Sapendo che il Dott. Comello era riuscito a raggiungere buoni risultati con l’ipnosi anche per questa patologia, abbiamo continuato fino alla sospensione delle pastiglie e alla soluzione del problema.
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