Ho immediatamente avvertito inquietudine, una forte sensazione di paura e disagio, il tutto collegato all’immagine di una donna vestita a lutto, abiti di un tempo passato, lontano. A seguire la breve “visione” di una tribù precolombiana impegnata in un ballo in cerchio. Altra immagine, ancora in un passato lontano, di un giovane ragazzo, forse adolescente, a capo di una rivolta a sostegno dei propri diritti, combatteva la fame e la povertà. Sentivo freddo e nei momenti in cui l’arpeggio veniva sospeso “tornavo” con le immagini mentali a momenti legati alla mia quotidianità, la normale amministrazione di un giorno qualunque. Il suono “della campana” è stato da me associato ad un suono di morte, cupo, denso, intenso, nero. Poi immagini quasi vorticose, ma positive e disparate; un ragazzo biondo che si rivolgeva a me in lingua inglese, quando la vibrazione ha ripreso intensità ho visualizzato una ballerina di danza classica, in un delicato tutù color pesca, esibirsi sul palco di un teatro (sfondo di un rosso caldo ed intenso), in una serie velocissima di piroette precise e leggere, forse nervose.