Mi sono rivolta al Dr. Comello perché ero giunta a un bivio insormontabile, almeno per come lo concepivo. Arrivata all’apice della carriera, dopo anni di sacrifici, dovevo parlare a un pubblico di non solo medici per divulgare conoscenza ed esperienza. Torno indietro nel tempo… Nasco timida, e l’infanzia e l’adolescenza in una famiglia disfunzionale hanno eretto muri che nel tempo sono diventati montagne insormontabili. Oltre queste montagne, so che non voglio e non posso andare, perché affrontarle sarebbe un supplizio. Riconosco i miei limiti e cerco di vivere al di qua di esse, ma sento costantemente il disagio che da sempre mi accompagna. Con il passare degli anni, il disagio diventa via via più chiaro: ho bisogno di parlare, di esprimermi, di condividere, ma so che non posso, perché questo non è previsto nel mio essere. Negli ultimi 20 anni ho letto libri di psicologia, seguito corsi (mindfulness, ipnoterapia, ecc.) e intrapreso percorsi con psicologi, che hanno migliorato la situazione, ma non l’hanno risolta. La passione per il mio lavoro, però, mi spinge a confrontarmi con il pubblico per comunicare i miei risultati. Qualche ora prima di ogni presentazione, faccio uso di ansiolitici, ma ogni volta subisco una violenza che genera un fortissimo stress prima, durante e dopo gli eventi, e mi costringe anche ad astenermi dal lavoro per giorni. Dall’altra parte, però, nessuno sembra accorgersi di nulla, e continuo a ricevere complimenti e riconoscimenti sempre più importanti. Dopo circa un anno di eventi, mi sento esausta e si è sviluppato un rapporto disfunzionale con il cibo. Decido quindi di mollare tutto, perché ci sono blocchi oltre i quali non è possibile andare e tutta questa violenza è troppo. Decido di continuare il mio lavoro, ma senza più dedicarmi alla divulgazione. Un’amica mi parla del Dr. Comello. Conosco già l’ipnosi, ho letto tantissimo e di tutto, ma voglio comunque provare. Incontro il Dr. Comello, che è di poche parole, semplici, contesta la mia visione e mi dice che solo chi realmente vuole guarire può farcela… L’esame di coscienza è immediato, perché sono esausta e sento davvero che voglio sgretolare le montagne: mi affido. Il percorso dura più di quanto il dottore avesse previsto, e ci sono alcune cose sulle quali mi invita a riflettere e ad agire. Durante l’ipnosi, raggiungo un livello di "coscienza" (se così si può dire) che mette in armonia i pensieri con il mio essere. Questo stato è tangibile e, se potessi scegliere, starei sempre in questo "luogo", perché è la pace che tanto anelavo. Con il tempo, questo stato di pace cresce dentro di me e sgretola velocemente le montagne. Oggi guardo indietro, stranita per la velocità con cui è cambiato tutto. Cosa è successo? È migliorato il rapporto con i miei genitori, con i miei figli, si sono autoeliminati i rami secchi. Ho vicino persone di cui mi fido, ho un rapporto normale con il cibo, ho un lavoro che amo, ma soprattutto amo parlare in pubblico. È piacevole l'altra parte del mio lavoro, dedicata a insegnare e condividere la mia esperienza attraverso la scuola che ho creato. Inoltre, sono attiva su tutti i social, mettendoci la faccia. Non è tutto rosa e fiori. Non sono figlia di medici, non sono mai stata sponsorizzata da nessuno, non sono universitaria e non mi sono mai legata a nessuno per convenienza. Questo mi ha permesso di arrivare in alto, ma allo stesso tempo mi ha fatto guadagnare l’odio e gli attacchi di molti. Oggi, però, parlo a un pubblico nazionale e internazionale, non solo di medici, perché condivido la mia esperienza e i miei risultati. Le critiche costruttive sono sempre ben accette, mentre gli attacchi gratuiti sono un problema degli altri. Non sento la necessità di dare spiegazioni e, anzi, mi fanno sorridere. Come chiedo sempre ai miei pazienti dopo vari mesi dall’intervento: la sua vita è migliorata rispetto a prima del trattamento? Se tornasse indietro, lo rifarebbe? «Ebbene sì… all’infinito.». Grazie Dr. Comello
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