Sono una Psicologa, Psicoterapeuta. Conobbi il Dr. Comello grazie ad un parente che in seguito ad una terapia con lui centrata sull’ipnosi risolse un’emicrania, cronica e profondamente invalidante, che durava da più di trent’anni. Oltre a lasciarmi senza parole, questo fatto mi fece riflettere sulla straordinaria potenza terapeutica dello strumento “ipnosi” e provai il desiderio di essere altrettanto efficace nell’aiutare i miei pazienti. Ma è possibile aiutare altri a stare bene se i primi a soffrire siamo noi? Iniziai a soffrire di disturbi dell’alimentazione all’età di 15 anni: binge eating disorder, alternato a periodi di restrizione alimentare anche molto grave (con amenorrea e tutto ciò che ne consegue). In concomitanza ad un’alimentazione “disturbata”, poi, c’erano i disturbi dell’umore (umore depresso, che si alternava a periodi di umore ipomaniacale, apatia, abulia, anedonia, ansia, angoscia) che in più occasioni mi portarono a rinchiudermi in uno stato di isolamento psicofisico e di inazione, oserei dire letargica, ad interrompere gli studi, così come qualsiasi attività stessi portando avanti, a non prendermi cura dei miei bambini, di tre e quattro anni. Ecco che allora il Dr. Comello, da mentore, divenne per me l’ultima (dopo quattro psicoterapie, la laurea in Psicologia e la specializzazione in Psicoterapia) àncora di salvezza. Quello che poi è avvenuto nello studio del Dottore è stato eccezionale, fin dal primo incontro. Anzitutto una diagnosi spiazzante, che mi ha sconcertato ed ha iniziato, lentamente ma inesorabilmente, ad incrinare ogni mia più profonda certezza, ogni singolo mattone posto in opera in anni di terapie e di riflessioni solitarie sulle origini della mia sofferenza psichica. Dopo aver scardinato, una dopo l’altra, ogni modalità di pensiero disfunzionale che non faceva che alimentare tutto il mio dolore e che ormai mi apparteneva, ci siamo approcciati all’ipnosi, dove la mente, trovandosi in uno stato di coscienza molto più autentico di quello abituale, poiché libero dai condizionamenti del pensiero razionale, può ricevere i semi costituiti dalle parole, profondamente evocative, pronunciate dal Dottore e da questi semi può far germogliare una nuova condizione. Grazie alla diagnosi –che il Dottore mi fece in prima seduta, dopo che, in una manciata di minuti, gli avevo snocciolato i punti salienti della mia vita- sicura, certa, inesorabile, nonostante i miei dubbi e le mie perplessità, dopo una decina di sedute, la mia mente ha appreso ad essere “forte come il pugno d’acciaio e determinata come il gabbiano che sceglie di lasciarsi andare ad una lunga planata” ed ha saputo guidarmi nella giusta direzione e cogliere, finalmente, quella frattura identitaria che, non identitariamente riconfigurata, aveva causato tutta quella sofferenza, tutto quel dolore, aveva fatto sì che per più di vent’anni io avessi vissuto una vita che, sotto un sottile e labilissimo strato di apparente “normalità” e serenità, covava un abisso infernale, terrifico ed angoscioso. Il Dr. Comello mi ha preso per mano dal profondo di quell’abisso e, con una professionalità che raramente ho avuto modo di riscontrare nei professionisti della salute mentale, unita ad un’incredibile umanità, nel significato latino del termine humanitas, con cui l’uomo rivendica il diritto-dovere di interessarsi ai problemi degli altri uomini con un atteggiamento di solidarietà e condivisione, mi ha mostrato la direzione della via d’uscita. Oggi mi sento come un cieco che torna a vedere dopo più di vent’anni di buio e la mia esistenza quotidiana ha repentinamente subito un cambiamento radicale. Un Grazie, ovviamente, non è né potrebbe mai essere abbastanza. Tuttavia, dal profondo del cuore, Grazie, Dr. Comello!
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