LEI: UN MANO SULLA PORTA
Non parlo neanche più con mio marito, sento solo le sue critiche a tutto quello che sono e faccio; dapprima lo sprono a reagire alla sua apatia sempre più allargata, è pieno di rabbia e rancore, io lo insulto, mi sento lasciata sola a tirare la barca, poi, semplicemente, lo metto da parte. Le ansie si confidano solo con altri, io tiro dritto, col lavoro, i miei hobby, le decisioni sui figli le prendo da sola, le poche serate a casa sono un pozzo di solitudine reciproca. Poi una notte dormo da un'amica, stanca delle sue critiche, e lì si arrabbia, terrorizza le mie amiche, arrivano allucinazioni di sedicenti guru che vogliono portarmi via dalla famiglia, i figli crollano nella scuola, gli tiro un pugno, dimagriamo a vista d'occhio, il tappo è saltato. Emergenza. Proviamo un consulto di coppia, ogni 15 giorni, sembra che si stemperino un poco i toni, ma restiamo nel casino, lui non si fida, non molla il controllo, io ho paura ma decido di restare, con una mano sulla porta. Non posso far vedere ai miei ragazzi che il papà è distrutto e la mamma se la fila sul più bello, eh no, non gli abbiamo raccontato balle tutti questi anni, sulla famiglia, la lealtà, il cuore... Ma stiamo sul fondo dell'oceano boccheggianti... Una cara amica mi raccomanda il Dottor Comello che ha visto in conferenza qualche mese prima, mando una mail disperata, è inizio novembre, dopo tre giorni ci chiamano dallo studio, dopo altri due abbiamo l'appuntamento. Entriamo e ci viene incontro, ci vuole ascoltare singolarmente, dal primo momento sento che i pesi e le forze sono redistribuiti nella coppia, non dà ragione a nessuno, sostegno a entrambi. L'aria che si respira entrando, gli sguardi franchi e gentili, i pochi consigli, pacati ma decisi, l'invito a stare focalizzati su di noi e sul presente, la fiducia che ci infonde, l'una nell'altro.... Una settimana dopo l'altra ci sono enormi progressi nel rapporto, in casa si ricomincia a leggere, a parlare, i figli tirano un grosso sospiro, sono teneri con me e di nuovo aperti; in meno di due mesi, è ancora gennaio, ma da noi è già piena primavera: rifiorisce il senso del nostro legame, come agli inizi, ma molto meglio, è tutto più profondo, più appassionato, più compiuto; la gioia ritrovata dello stare insieme, la condivisione delle cose semplici, uno sguardo complice a tavola, oggi siamo felici, punto. Credo che l'ingrediente magico che il Dottore usa nelle sue alchimie sia l'interesse profondo e stupefatto che egli nutre per l'essere umano, qualcosa di più di uno sguardo antropologico e professionale per i suoi assistiti, io ho sentito davvero un "moto dell'Anima", e di questo lo ringrazio profondamente, sinceramente, da cuore a cuore.
A. 39
LUI: GELOSIA E SENSO D’ABBANDONO
La crisi nel nostro matrimonio ha origini lontane: famiglie d'origine, frequentazioni e tentativo di alleggerire il tutto tramite consumo eccessivo di marijuana. Siamo arrivati in terapia entrambi convinti che fosse il proprio coniuge a dover essere curato, ma strada facendo ci siam resi conto di quanto lontani e "malati" eravamo diventati. Io provavo rabbia, disperazione, gelosia e senso dell'abbandono. Vedevo la mia persona, i nostri figli e la nostra casa tristi ed abbandonati e condannati a chissà cosa. L'idea di andare in terapia è stata mia, cosa che ha stupito mia moglie perchè da sempre restio e prevenuto: siamo andati ad un paio di sedute da un buon professionista, ma a noi serviva un ottimo dottore. La mia sposa, in una delle tante sere di rabbia e disperazione ha trovato quasi per caso il sito internet del Dott. Walter Comello e ha deciso di contattarlo via mail. La risposta è arrivata subito e siamo stati invitati per una seduta da lì a pochi giorni. All'inizio, andavamo in terapia singolarmente, mezz'ora a testa, breve ma concentrato, perfetto per la mia innata impazienza. Il Dottore ci ha proposto un test attitudinale, una roba a risposte multiple che un po' ricorda quello della visita militare: mi ha intrigato e ho riposto in modo rapido ma estremamente sincero. Due dei tanti "insegnamenti", potrei dire, Del dott. Comello dettatici in terapia comune, mi hanno davvero colpito: le parole sono semi e la mente è terra, cattivi semi germineranno cattive piante, bisogna stare attenti alle parole che lasciamo entrare nella nostra coscienza più profonda. E anche: il passato non si può cambiare e il nostro presente non deve dipendere dal ciò che è stato, la realtà è che il nostro futuro dipende dal nostro presente: accantona il passato e vivi un buon presente in modo da avere un buon futuro. Prima e durante la terapia, contattavo e frequentavo amici e parenti miei e di mia moglie per cercare aiuto e sfogarmi: mentre all'inizio erano più i danni che il giovamento, ad un certo punto, verso la terza o quarta seduta, queste telefonate e/o chiacchierate hanno iniziato a cambiare senso ed effetto: ho capito di dover lavorare profondamente e duramente su me stesso, che ero caduto in un profondo torpore che offuscava qualsiasi cosa io facessi e pensassi, ho capito che mi dichiaravo mancante su tanti lati ma in realtà incolpavo mia moglie di tutti i nostri problemi. Il Dott. Comello ci dava dei compiti e ci invitava a scegliere e seguire un'attività comune. Così facendo, abbiamo ricominciato a divertirci insieme e i momenti belli erano talmente potenti da liberare subito la mente da quelli più duri. Preso da questo entusiasmo, provavo a scacciare un cattivo pensiero, pensando a cosa potevo fare di ancora più positivo con la mia sposa: funzionava e così facendo vedevo reattiva, felice e intraprendente anche la mia Lei. Oggi mi sento più felice e rilassato, determinato e sicuro di me e di noi. Mi sento sereno e tale sono nella vita e con i figli con i quali ero più paranoico che paterno, se parlo della loro mamma, ne parlo dei pregi e di quanto è bella ed importante: anche questo contribuisce a farmi vedere, costruire e conservare la serenità della nostra coppia. Se mi si presenta davanti un problema, nella vita e nel nostro meraviglioso matrimonio giunto a compiere presto 15 anni, penso prima ad analizzarlo e poi a come affrontarlo. Cerco calma e positività e vedo la nostra unione cambiata, riformata e ricostruita, forte come non mai, con un buon presente ed un ottimo futuro.
D. 39