La mia esperienza 6

in questa area del sito

I  pazienti nel loro percorso terapeutico utilizzano la Terapia Neurosensoriale come acceleratore dei processi terapeutici. Qui di seguito alcune testimonianze della loro prima seduta.

Le testimonianze sono firmate con l'iniziale del nome e l'età al momento della stesura del testo.

V. 42

Le prime parole che mi vengono in mente sono: turbamento, incredulità e sconvolgimento. Ho sempre pensato di potermi distaccare da me per osservarmi, ma questa esperienza mi ha coinvolto “per intero”, lasciandomi senza riferimenti. Mi sento quasi confuso, come si mi avessero completamente rovistato dentro. Incredulo, perché non pensavo sarebbe stata così di effetto. Ho idea che ripenserò molto a questa esperienza anche se di tutto quello che ho visto e sentito è come se mi fosse rimasto questo senso di “intervento esterno”. L’esperienza in sé è stata particolare: ho viaggiato, ho provato leggerezza, inquietudine, rabbia e, alla fine, benessere. Difficile “ritornare alla vita”. Avverto l’esigenza di ascoltarmi per capire che effetto mi ha fatto davvero.

D. 38

Forte emozione, mi viene da piangere, è troppo. Mi sento in un vortice, c’è il terremoto, sono tesa, vorrei afferrare i bordi del piano armonico per tenermi. Lieve mal di testa. Invece la spalla destra mi fa molto male e non so dove mettere il braccio. Poi mi tranquillizzo, respiro, ma mi costa fatica; vorrei smettere di respirare. Mi sento galleggiare sull’acqua, cullata senza paura. L’arpeggio continua e mi sento la testa che gira e che si stacca dal corpo e va in rotazione su se stessa. Poi lievi onde mi attraversano il corpo. E sono grata.

J. L. 58

E’ stata la prima volta che ho sperimentato questo strumento. All’inizio quando le corde hanno iniziato a vibrare e di conseguenza la cassa armonica, mi si presentava una visione tendenzialmente scura, di sagome che si sovrapponevano. Ogni tanto ho visto degli squarci azzurri e una luce che però faceva fatica a venire fuori. In concomitanza dei suoni più bassi mi sono sentito come se le gambe si sollevassero e la testa andava in giù. Ad un tratto mi sono visto sdraiato, forse a terra, ed intorno a me c’erano edifici di costruzione forse medievale, una torre circolare con un tetto circolare, alti edifici con finestre buie, un ambiente scuro ma non provavo paura. Ad un tratto mi sono apparse delle persone, all’inizio un uomo con un cappello a cilindro di cui non ho visto il volto, poi un uomo con capelli lunghi e barba bianca, forse mi ha guardato.  Poi altre persone, uomini e donne con abiti lunghi. Tutto senza colori. Verso la fine della seduta il nero è diventato grigio chiaro, un muro tutto in pietra grigia con frammenti brillanti. Questo muro si è diviso in tanti rombi grigi su sfondo giallo. Mi sono comunque sentito rilassato ed avvolto dai suoni e dalle vibrazioni.

S. 22

All’inizio dell’esperienza mi sentivo molto timorosa e quando ho iniziato a fare i respiri profondi ho provato a rilassarmi ma senza ottenere un buon risultato. Era come se fossi avvolta da una tempesta, ero nel buio più totale e fin dalle prime vibrazioni percepivo molta paura e per questo motivo cercavo di scappare da qualcuno di molto negativo e malvagio. Mi è sembrato di trovarmi in un labirinto e ad un certo punto quando ho sentito le vibrazioni più intense era come se fossi nel mare a galleggiare sull’acqua sempre in condizione di buio totale e oltre alla paura provavo molta ansia. Ero comunque consapevole di cosa stesse accadendo e ho percepito qualcosa anche a livello fisico: ho sentito dolore al gomito sinistro e dolore alla testa nel momento in cui ho riaperto gli occhi, ero come spaesata, poi rivedendo la luce mi sono un po’ ripresa.

A. 38

La vibrazione la sento soprattutto, quasi esclusivamente, nella testa che mi fa leggermente male. La vibrazione nella testa provoca un senso di fastidio per quasi tutto il tempo della seduta. Per tutto questo tempo la mia mente commenta, giudica e descrive tutte le sensazioni che provo. Il mio corpo vorrebbe stare a fluttuare a 3 km di altezza dal suolo terrestre, godendosi la sensazione della forza di gravità che lo attira dolcemente verso terra, ma non può. La mente lo “distrae” e la sensazione piacevole dura al massimo un secondo. Si ripete poi in un monastero zen, ma di nuovo la mente interviene a distrarre il corpo. All’inizio della seduta sentivo sulla mano destra la sensazione del tocco dei capelli della esecutrice. La mente si concentrava sul tocco e si distraeva. Mi accorgo poi che la mano era coperta dalla coperta e quella sensazione, così chiara e reale, era in verità solo immaginata. Appena me ne accorgo la sensazione scompare. La prima parola che mi viene in mente dopo la seduta è “orrendo”, di quell’orrore che fa chiarezza: con lucidità mi accorgo che la mente vuole controllare tutto e non lascia che il corpo stia là dove vorrebbe.

D. 33

Durante tutta la seduta ho avvertito un senso di fastidio ai denti, in particolare ai molari, e alla mascella. La prima immagine è stata una strada tortuosa, un movimento tipo serpentina, ma non saprei dire se in discesa, in salita o in piano. Poi ho sentito un treno scorrere sui binari, ma non ho avuto nessuna sensazione negativa rispetto a questa immagine. Ho avuto bisogno di inspirare profondamente. Dopo ho avuto dei pensieri rispetto al suono e all’acqua. A livello fisico, nella parte finale della seduta, le vibrazioni mi hanno spinta a muovere le dita, sentivo il bisogno di allargarle, aprire bene entrambe le mani. L’unico pensiero razionale, apparso però decontestualizzato dalle immagini e dalle sensazioni fisiche, è stata una riflessione sul bisogno (mio? Probabilmente anche) di sentirsi speciali agli occhi degli altri. Il bisogno di apparire speciali. Nella parte inferiore del corpo non ho praticamente avvertito nulla.

L. 36

Da subito il suono che ho sentito mi ha trasmesso una sensazione di “paura” e per tutta la seduta ho avuto l’impressione che qualcuno mi stesse inseguendo e che io stessi scappando. Ho cercato di capire da cosa stessi fuggendo o da chi, ma non l’ho capito. In seguito ho sentito le mie gambe diventare sempre più pesanti come se avessi corso per diverse ore. Mi è sembrato che fosse trascorso poco tempo (5 minuti). Non ho avuto nessuna visione di momenti della mia vita o di persone. A fine seduta mi è venuto un forte formicolio ad entrambe le mani piuttosto fastidioso e che non mi permette neanche di scrivere bene (spero sia leggibile). Adesso però ho un senso di pace.

A. 22

Inizialmente è stato facile lasciarsi trasportare e rilassarsi. Dopo qualche minuto ero immerso nell’esperienza. Ho percepito il suono come avvolgente e penetrante, mi sono sentito quasi sopraffatto, avvolto  da questa vibrazione. C’è stato un iniziale disagio poi un forte rilassamento e al cambio di ritmo (credo) un pungente disagio. Mi sono “risvegliato” (mi ero praticamente addormentato) estremamente infastidito dal suono. Una vibrazione fastidiosa e invadente partiva dall’osso occipitale della testa per poi avvolgermi  la schiena, in particolare intorno ai polmoni, per poi scendere sui polpacci e in seguito nei piedi. In questi momenti ho provato un fastidiosissimo prurito. Gli occhi, in particolare il destro, pulsavano e spostavano la mascherina. Mi sentivo irrequieto, volevo alzarmi, muovermi, grattarmi, spostare e togliere la mascherina. Inoltre ho avvertito una pulsazione a livello dell’ano, perineo e zona genitale. Ora, a qualche minuto dalla fine della seduta, avverto ancora fastidio attorno all’area polmonare, lievemente all’area genitale e mi sento frastornato. Durante la seduta ho cercato di tenere la mente più sgombra possibile, ma prima di addormentarmi  ho fatto pensieri semplici sulla vita in generale, università, ragazze, impegni … nulla di particolare né troppo profondo. Dopo essermi svegliato ho letteralmente odiato il processo, il fastidio era eccessivo, tanto che ho chiesto quanto sarebbe durato ancora. All’inizio ho avvertito anche un po’ di mal di testa per le onde che si propagavano prima nel cranio e poi nel resto del corpo.

L. 53

Lo stato di rilassamento della terapia mi ha consentito di concentrarmi sul bisogno di leggerezza. Ho percepito leggerezza dopo aver visualizzato ciò che mi rende prigioniera dei miei pensieri: la paura terribile di rimanere sola, non amata da nessuno, la paura di essere giudicata e disprezzata dai miei famigliari, in particolare mia madre e mia sorella e la paura costante di cadere in disgrazia e morire povera (non voglio morire povera). Man mano che queste paure scomparivano lasciando spazio al rilassamento e alla leggerezza, ho iniziato a muovere la testa ora a destra ora a sinistra, come se fosse sganciata dal resto del corpo ... All’improvviso le tensioni, tutte le tensioni sono svanite, liberando il mio corpo e in parte la mia mente.

A. 49

La mia esperienza è stata di sentire molto forte la vibrazione e il suono a livello della testa, tutto che vibrava e poi un grande caldo come un fuoco che mi invadeva fino al collo, vibrazioni e caldo molto forti a momenti quasi fastidiosi. Ci sono stati dei momenti che tutto il resto del corpo era come se non esistesse. Completo rilassamento. Poi quando mi sono rialzata ho avuto la sensazione di testa vuota, ma è rimasto il caldo pure al viso.

D. 71

All’inizio le nuvole mi hanno portata nell’Artico, ghiaccio bianco, un’orsa polare con i cuccioli, iceberg che si rompevano e cadevano nel mare blu. Sole. Dopo divento un’astronauta, incantata dallo spettacolo dell’universo. Poi entro in una galleria, molto ampia, in un corridoino dei minatori, e a velocità pazzesca, tipo CERN, attraverso la terra incandescente, ma è affascinante e non ho nessun dolore. Poi sono in un tempio buddista con le campane tibetane. Bello. In seguito entro in una chiesa con tocchi di campane molto severi. Scendo di corsa tanti gradini inseguita da presenze minacciose. Poi sento un ritmo, mi metto a ballare, le presenze si quietano, diventano innocue e io mi sento sicura. In ultimo sono io diventata un astro, un pianeta, una stella e guardo l’universo in modo opposto alla prima esperienza da astronauta. STOP.

M. 37

Premetto che ho qualche problema a concentrarmi stabilmente su qualcosa: la mia mente, soprattutto negli ultimi tempi, saltella da un’idea all’altra e spesso devo riportarla al “qui ed ora”. Detto ciò, ho trovato piacevole sottopormi a questa esperienza, mi sentivo rilassata e a mio agio. Stranamente non ho avuto immagini né ho pensato a situazioni del mio passato. Mi sono venuti in mente due input uditivi sentendo il suono del piano armonico: quello della betoniera e quello dei canti gregoriani e dell’organo della chiesa e del monastero del Gran San Bernardo. Suoni che, se vogliamo, mi sono molto familiari caratterizzando la mia infanzia: mio nonno era muratore e io stessa mi cimento in piccole opere di ristrutturazione; il Gran San Bernardo è un luogo dove vado sin da bambina nel periodo estivo, è un luogo di pace e di riflessione. Altro elemento singolare il formicolio alle mani (dal gomito alle estremità delle dita) pur essendo sdraiata comodamente sul piano con le braccia distese di fianco a me; e una brevissima sensazione di stretta dietro la nuca (durata per pochi secondi). La sensazione dopo l’ultima nota era quella che si fosse tolto un peso.

M. 62

Esperienza molto forte e molto fisica. Iniziale panico, comparsa di diversi dolori, prima stomaco e cuore poi anca dx con gamba dx che pian piano spariscono. Pensavo ad un’unica parola RIPARAZIONE. Avevo la sensazione che moltissimi esseri indefiniti lavorassero nel mio corpo per riparare, per togliere il dolore fisico. Vibrazioni sentite fortemente alla testa e quando veniva emesso il suono secco avevo sensazione del compiuto, del FATTO. Riparazione effettuata. Non ho avuto immagini visive, era tutto buio, verso la fine grande formicolio alla mano sinistra e poco anche alla mano destra, in questa mi è passato velocemente mentre nella sinistra è stato più intenso e concentrato di più sul dito anulare e mignolo. Sensazione di benessere alla fine della seduta. Grazie. 

E. 37

Esperienza piacevole, volevo che non finisse. Ero a mio agio ed ero molto concentrata sul vivere l’esperienza stessa. Quasi troppo, ovvero dovevo concentrarmi per viverla davvero invece che pensare a viverla. A livello fisico, sentivo le vibrazioni nella parte alta del corpo e nei piedi. Le gambe invece sembravano non appartenermi. Una sensazione di freddo e di rigidità mi ha accompagnata durante tutta la seduta e il freddo mi è rimasto anche dopo, localizzato nelle mani. Dolori acuti, ma brevi, nella testa e alle ovaie. Più continuativo al petto, lato sx. Il verde scuro, ma brillante e a tratti lacustre, è stato il colore predominante delle mie visualizzazioni. A un certo punto mi è sembrato di intravvedere un profilo umano, mi sono spaventata e poi ho pensato fosse un leone. Avrei voluto continuare l’esperienza, mi sentivo comunque bene anche se l’ansia ogni tanto fuoriusciva. Non ho pensato granché e non ho rivissuto alcun momento della mia vita. Solamente a un certo punto mi sono posta la domanda: “Quali sono le mie paure”? In questo momento provo spossatezza, un po’ di rigidità fisica e mentale, ma allo stesso tempo consapevolezza del mio corpo. In generale un’esperienza che rifarei.

L. 35

E’ stata un’esperienza formidabile, sensazionale, bellissima. Dapprima ho avvertito una delicata e piacevolissima sensazione di vibrazione che dal lobo occipitale si irradiava in tutta la testa come se la stessa testa si stesse risvegliando da un torpore profondo, lunghissimo e stesse raggiungendo una perfetta armonia con tutto (corpo e ambiente). Questa sensazione meravigliosa è durata per moltissimo tempo, finché ad un certo punto ho iniziato ad avvertire un calore, sempre più intenso (fino a diventare sensazione di paralisi) ad entrambe le mani. Il che non era molto piacevole, tuttavia la splendida sensazione proveniente dalla testa faceva sì che quella delle mani non divenisse angosciosa o spaventosa o altro. In principio, ho vissuto fatti recenti (come la visita alla mia carissima amica S. avvenuta proprio prima di recarmi qui in studio), quindi sono comparsi gli “eroi” della mia quotidianità: i miei bambini, mio marito, mio fratello, mia suocera, mio cugino, mia zia e il Dottore. Ad un certo punto si è materializzata una fotografia, reale ma che da molto tempo non vedo che ritrae i miei genitori quando il loro corpo, il loro volto non erano ancora stati logorati e sfigurati dalla malattia, La foto, a colori, diventava dapprima bianconera e poi sempre più sfocata e si allontanava sempre più. L’allontanarsi, però, non era abbandonico, ma provvidenziale come per lasciar spazio per i miei eroi di oggi.

A. 52

La mia esperienza non è stata negativa.
Primo momento: curiosità (conoscere il piano armonico)
Secondo momento: rilassante
Terzo momento: malessere (formicolio alle mani e ai piedi, senso di vomito, calore)
Quarto momento: dolore stomaco, intestino, reni
Quinto momento: di nuovo formicolio alle mani, soprattutto mano destra
Ultimo momento: più tranquillo, un barlume di benessere
Non sono riuscita ad allontanare del tutto i miei pensieri negativi. Sono, però, riuscita a non pensare solo a questi ultimi. Ho pensato durante il percorso “sarebbe bello farsi coccolare ed essere sereni come lo sono adesso”.

M. 45

Ho avuto la sensazione che quel suono mi entrasse prepotentemente nella testa, a volte ho avuto l’impressione di cadere nel vuoto, ho provato ansia e paura. Mi tornavano in mente alcune situazioni vissute oggi in ufficio (come sempre pesanti e negative) da cui, nonostante cerchi di prendere le distanze, vengo sempre aggredita e di cui comunque sono in qualche maniera vittima, nel senso che non sono libera di esprimere davvero il mio pensiero o, in ogni caso, quando lo esprimo poi mi sento in colpa … (L’ambiente è molto particolare). Pensavo ai miei genitori, al forte legame con loro: mi veniva in mente la mia paura di perderli e la mia incapacità e impreparazione nell’affrontare un eventuale (e, spero, remotissimo) distacco da loro. Mi appariva mio marito M. che, nonostante tutti i suoi difetti, è attualmente il mio “porto sicuro”, la persona a cui “mi appoggio” in caso di bisogno. Mi sentivo fragile e poco ancorata al terreno, stanca (come sempre durante le mie giornate lavorative) e triste per via della mia pesante quotidianità.

C. 42

Vibro completamente. All’inizio ne voglio di più poi mi fa paura. Vertigine. Mi alzo troppo. Ad un certo punto avverto pizzicori agli arti: braccia, gambe, piedi e mani, come piccoli ragni. Poi inaspettata mi esce una risata che lascio scorrere. Tensione a spalle/schiena. Piccoli spasmi muscolari soprattutto braccia. Sul finale diminuisce il suono e mi adagio. Esperienza toccante!

L. 61

Ho provato più difficoltà a visualizzare le nubi, poi più facile la percezione del suono che si avvicinava, piacevole. Pervadeva tutto il mio corpo, poco alla volta, e quando è arrivato a lambire la zona genitale, pelvica, quella per me dolente, l’ho sentito abbastanza profondamente e piacevole, come se poco per volta si distendesse, ma prima ho percepito come un alito di vento, poi come una melagrana (che ho proprio visualizzato) piena di chicchi duri e rossi, col suono si è come aperta, distesa, “disgregata” (la sensazione dei granuli duri ed intricati è quella che ho spesso nella realtà quando sto male e sono congestionata). Già prima della visualizzazione della melagrana – o quasi contemporaneamente – ma forse più prima – sentivo come uno smantellamento di grumi, di una parete o un masso, qualcosa che si andava sgretolando con la musica, ad ogni suono sempre un po’ di più, piacevolmente ed una sensazione di distensione. Verso fine seduta mi sembrava di “fluttuare” in alto, come se il mio corpo fosse sollevato un po’ da terra. Nello stesso tempo con la voce dell’operatrice che mi riportava alla realtà, ho provato una leggera nausea, come un po’ di mal di mare, e la sensazione di provare difficoltà ad alzarmi dal piano armonico, come se ci fossi incollata e nemmeno volessi staccarmene, tanto profondo era l’abbandono. Un leggero dolore alle braccia nel muovermi e di bruciore agli occhi durante la seduta. Col tornare pienamente alla realtà, è tornato anche un po’ di bruciore, ma permane la sensazione di leggera nausea, mal di mare, come se avessi girato molto, pur essendo stata immobile: forse il grande movimento è stato dentro di me … Ora il bruciore sta tornando, la sensazione di mucosa spellata perché “ferita” e martoriata da tutti quei grani duri che intaccano e “mangiano” la pelle. Così come da ragazzina, un’onda grossa ed inaspettata, al mare, mi ha scagliata a riva, e mi ha completamente spellato la pelle con la sabbia ghiaiosa. Questa è una sensazione-immagine che ricorre spesso nel mio immaginario se devo descrivere la sensazione del mio dolore, insieme al pulsare.

E. 19

E’ stata un’esperienza piacevole, tuttavia non sono stata calma per tutta la sua durata. Inizialmente la circostanza mi è parsa così insolita da rendermi spaesata poi invece abituandomi alle vibrazioni e, non lo nego, alla sensazione di disagio derivata dalla mia vulnerabilità, ho cercato di liberare la mia mente. Prima ho dato ascolto soprattutto ai suoni più gravi, che mi hanno portata ad immaginare una valle orientale, poi l’attenzione è stata richiamata dalle note più acute che mi hanno fatte pensare alla versione dei 2 Cellos di Thunderstruck. Ho perso la cognizione del tempo, nonostante il rumore di posate e ferraglie in sottofondo mi abbia dato fastidio e mi abbia riportata alla realtà. Ho avuto il timore che la dottoressa mi guardasse nelle orecchie e allora ha iniziato a pulsarmi lievemente la testa, ma si è trattato di un pensiero veloce che è scomparso nel momento in cui ho provato il desiderio di sprofondare nella cassa del piano, in una condizione di dormiveglia tale da poter amplificare le vibrazioni che percepivo più deboli. Quando è cessato ogni suono mi sono sentita disorientata, come quando si scende da una barca e avere la terra ferma sotto i piedi sembra strano.