Testimonianze 15

in questa area del sito

Alcune testimonianze che raccontano storie di uomini e di donne che hanno avuto il coraggio di affrontare le proprie paure e sconfiggere il disagio, la malattia, a volte la morte.
Brevi frammenti di storie di eroi di tutti i giorni che hanno accolto l'invito a fare della propria esperienza di vita, di dolore e del lavoro insieme, uno stimolo a non arrendersi mai e a cercare, volere sempre una soluzione. Un dono a chi legge, un esempio della meravigliosa sensibilità dell'animo umano.
A loro il mio ringraziamento personale per aver voluto condividere ciò che abbiamo vissuto insieme e che nel tempo ci unisce.

 

Le testimonianze sono firmate con l'iniziale del nome e gli anni al momento dell'invio del testo.

Indice - Testimonianze 15

  •  Un velo nero sugli occhi
  •  Un cambio di passo, non urlo e non piango più
  •  Anoressia, era un tabù nella nostra famiglia
  •  Dal trauma alla patologia, all'entusiasmo per la vita
  •  Ho preso in mano la mia vita e Torino è diventata il mio posto sicuro
  •  Periatrite e dopo 13 anni ho eliminato la nausea da chemio
  •  Da manager a molto di più! 
  •  Fibromialgia, fuori dall'incubo e ora la mia vita può tornare al 100% quella di prima
  •  Ansia e depressione, libera di essere chi desideravo essere
  •  Depressione e alcol, ora la vita è una cosa speciale

 

ELENCO COMPLETO delle testimonianze qui

Un velo nero sugli occhi

Non è semplice raccontare un lungo viaggio ricco di emozioni e cambiamenti.  Il viaggio di cui racconto ha avuto inizio per caso grazie ad un volantino trovato al Circolo dei Lettori su cui c'era scritta la parola "Ipnosi". Fino a quel momento non avrei mai pensato di intraprendere un percorso da uno psicologo, ma per una fortissima curiosità decisi di fissare un incontro. Ero sicura che i miei problemi fossero "oggettivi" e che nessuno potesse aiutarmi, purtroppo ero completamente ignara del potere delle parole e di quanto un bravo psicologo avrebbe potuto essermi di aiuto. Sono passati diversi anni e riesco a vivere con maggiore consapevolezza, gestendo le emozioni in modo sano e occupandomi dei problemi senza preoccuparmene. Al primo incontro il Dottore descrisse il mio malessere come un "velo nero sugli occhi"; adesso che non c'è più, vedo la differenza.  La realtà spesso non è come la vediamo, cambiando il nostro atteggiamento cambia anche la percezione di ciò che ci circonda. Ho capito l'importanza di "curare il mio giardino" e non sprecare energia nel provare ad aiutare chi non vuole essere aiutato. Ho incontrato l'altro “me stesso" e ho imparato ad ascoltarlo, non c'è più paura se c'è la conoscenza. La paura è il non sapere o il non voler vedere. Non mi rimane che ringraziare infinitamente il Dottor Comello per avermi accompagnata con gentilezza, nei tempi e nei modi giusti in uno dei "viaggi" più importanti della mia vita. Dal punto di partenza a quello di arrivo è tutto molto diverso, ma tutto molto più vero e piacevole!

                   M. 40

Un cambio di passo, non urlo e non piango più

Sono M. e ho 67 anni. Ho trascorso tutta la vita cercando di fare e strafare per avere l’approvazione degli altri, soprattutto quella di mia madre, ora 94enne. Da sempre ho sentito il dovere di fare bene tutte le cose per poter essere amata. Purtroppo questa approvazione non è mai arrivata e ora che il tempo e la malattia hanno cancellato dalla sua mente gran parte dei ricordi sicuramente non arriverà mai. Nel tempo ho maturato risentimento e rabbia che ho convogliato nel fare ancora di più, nel legarmi a persone con le quali replicavo lo schema del fare di tutto per poter essere amata annullando completamente la mia personalità. Ho lavorato tantissimo in un mondo di soli uomini per dimostrare che ero come loro. Ho tenuto in casa mia suocera molto anziana per dimostrare che ero una brava persona e poi, quando mia madre non ha più potuto vivere da sola, ho preso in casa anche lei. Ormai sono oltre 16 anni che convivo con grandi anziani trascurando la vita sociale e i bisogni personali. Il risultato? Attacchi di rabbia incontrollati che sfociavano in senso di soffocamento e pianto. Dapprima li ho nascosti alle persone che mi stavano vicine ma poi, quando ho visto lo sgomento di mio marito, ho deciso due anni fa di iniziare il percorso psicoterapeutico e successivamente di ipnosi con il Dott. Comello. Avevo letto le testimonianze di suoi pazienti, partecipato alle sue conferenze, ma non credevo nei “miracoli”. Da quando ho iniziato il percorso il miglioramento del mio stato d’animo e, conseguentemente dei miei rapporti con le persone che mi circondano, sono cambiati tangibilmente. Non urlo e non piango più. Quando mi trovo a svolgere compiti gravosi invece di sentirli come una costrizione li considero delle scelte che ogni giorno posso decidere di non fare più, senza sentirmi in dovere verso gli altri. Questo cambio di passo non è stato facile. E’ passato attraverso il risveglio delle mie passioni, mai espresse pienamente, che ho fatto emergere riscoprendo i miei veri talenti e soprattutto mettendo in pratica quotidianamente le parole chiave che durante le sedute vengono seminate dentro di me. Il senso di benessere e di leggerezza che mi viene trasmesso lo custodisco gelosamente e lo richiamo nei momenti difficili. Nel frattempo ho delegato in parte i miei doveri quotidiani di accudimento senza sentirmi in colpa, il passo successivo? Non lo so ma ogni giorno decido di ESSERE e non di FARE.

                          M. 67

ANORESSIA, ERA UN TABÚ NELLA NOSTRA FAMIGLIA

HO RIPRESO IN MANO LA MIA VITA

Sono una ragazza che ha sempre avuto molta rabbia interiore, molto scontrosa. Una ragazza che si sente ferita, non riesce a fidarsi delle persone. Qualche mese fa ho trascorso uno dei periodi più brutti della mia vita, arrivando a limite dell’anoressia. Questa malattia è sempre stata un tabù nella mia famiglia, in quanto una persona a noi cara ne è stata malata. Mi è stato insegnato a mangiare, a non saltare i pasti e sono sempre stata sotto osservazione da parte di mia mamma perché io di costituzione sono magra ed ho sempre mangiato poco. In quel periodo però non è che io rifiutassi il cibo, perché sapevo a cosa sarei andata incontro non mangiando, io temevo quella malattia, ma mi creavo dei dolori allo stomaco inconsciamente che non mi facevano mangiare tranquilla e quindi stavo dimagrendo. Alla fine, decido di provare a fare delle sedute dal Dott. Comello che mi ha fatto comprendere che quel dolore è inesistente, è frutto della mia immaginazione per attirare attenzione. Quando il Dottore usa la sua tecnica, l’ipnosi, io mi sento molto più tranquilla, mi sento libera, non ho più ansie e tutto il peso che avverto sullo stomaco svanisce. Ho compreso che non vale la pena sentirsi in colpa, crearsi ansie, pensare ore e ore a come comportarsi per non ferire le altre persone quando poi a stare male siamo noi stessi perché non abbiamo fatto ciò che faceva stare bene noi. Mi ha fatto comprendere che tutte queste ansie, paure, rabbie non hanno senso e che è meglio vivere bene, in pace con noi stessi, volersi bene. Il Dottore con questa tecnica trasmette tranquillità e serenità ed io ne ho avuto davvero bisogno per riprendere in mano la mia vita e continuare il mio percorso. Grazie.

                 I. 20

SONO ORGOGLIOSA DI TE

Cara la mia Nani,
sono orgogliosa del percorso che hai fatto, vederti nuovamente chiacchierare e sorridere ripaga ogni mia ansia e notte insonne! Ti ho voluto regalare un sogno e mi sono ritrovata ad affrontare, impotente, i miei fantasmi: un passato di lotta all’anoressia con tua zia, una malattia che, solo all’idea di dover sfidare di nuovo, mi terrorizzava, una malattia fatta di appuntamenti psicologici che mi avevano devastata e, soprattutto, mi rendevo conto di quanto fossero vani. Difficile convincerti a prendere coscienza del problema e intraprendere il cammino, ma un po’ scettiche, abbiamo deciso di provarci, assieme. Una strada che principalmente hai “battagliato” tu, vagamente ne hai parlato con me, ma i risultati si sono percepiti. Ora il tuo stomaco sta meglio e, forse, hai in mano gli strumenti per combattere i tuoi problemi, strumenti che io non sono stata in grado di darti. Sono orgogliosa di te e vorrei tanto che tu riuscissi a far sbocciare e fiorire la splendida ragazza che sei. Sono orgogliosa del rapporto che abbiamo instaurato e vorrei che ti fidassi di me, che io fossi un tuo punto di riferimento nei tuoi momenti di crisi. Ti voglio un mondo di bene.

              Mamma

DAL TRAUMA ALLA PATOLOGIA, ALL’ENTUSIASMO PER LA VITA

Un vento tiepido e il profumo di tigli in fiore è il ricordo che permane in me mentre alle mie spalle si richiudeva la porta automatica dell’ospedale. Nel trambusto di quei 40 giorni appena trascorsi e mentre “ritornavo” alla comune vita, c’era un unico chiaro pensiero nella mia mente: avrei fatto di tutto perché non si ripetesse. La diagnosi mi appariva ancora un po' “fumosa”: paraganglioma duodenale. Anche la prescrizione: follow up di 10 anni, perché sebbene la mia forma tumorale fosse benigna, era molto rara. Non erano entrambi sufficienti. Dentro di me rimuginava ancora la sola certezza che mi aveva tormentata nei lunghi giorni di degenza, mentre si arginavano le conseguenze: dovevo andare alla radice del problema, dovevo capire cosa fare di diverso, quale credenza o dinamica smontare per scongiurare una recidiva. Non sapevo come fare, né quali strumenti adottare. E nessun medico consultato aveva una risposta chiara, una proposta “preventiva” efficace, solo tentativi e intorno a me, tra medicina allopatica e non, i tentativi erano infiniti. Poi, come succede a volte quando si chiede nella disperazione e confusione, una via si apre in modo inaspettato. A tre settimane circa dalle mie dimissioni mi proposero di andare ad una conferenza. Avevo già partecipato a quella dell’anno precedente e in quel momento riaffiorarono in me tutta la curiosità e l’interesse che aveva destato. L’argomento era l’utilizzo dell’ipnosi come strumento efficace nel processo di guarigione. Non era un argomento nuovo per me, ma quella conferenza, soprattutto le testimonianze raccontate hanno fatto scattare qualcosa…come un piccolo barlume di speranza per affrontare la mia paura di ricadere nel “baratro” da cui ero “miracolosamente” uscita. Così un mese dopo ero seduta davanti al Dott. Comello a raccontargli perché ero lì. Volevo guarire definitivamente, volevo modificare le dinamiche che avevano generato in me quell’eccesso di produzione cellulare. Prima di sedermi in quell’ufficio avevo ipotizzato cosa mi potesse chiedere, cosa avrei dovuto raccontare; mi immaginavo magari chissà sdraiata su una chaise longue come nelle più comuni scene dei film sull’argomento. Niente di tutto ciò, anzi. Seduta su una solida e anche comoda sedia, con al di là della scrivania il Dott. Comello, provai a riepilogare un po’ del mio passato. La frase che il Dottore mi disse in quel momento, mi rendo conto ora, è stata il primo punto di svolta. Fu più o meno così: “non ci occuperemo di ciò che è stato; partiremo da qui per creare qualcosa di nuovo. Ma per poterlo fare bisogna che sia disposta a cambiare. Lei è disposta a cambiare?” Disposta a cambiare? Ero lì per questo, mi dissi, certo che ero disposta. Col senno di poi furono l’incoscienza o la disperazione, non saprei, a parlare perché ora so che non avevo proprio colto la “portata” di quella domanda. Ha così avuto inizio un percorso che dura tutt’ora. Un percorso perché il cambiamento (profondo) ha bisogno di fiducia, di tempi, di modi, di ascolti. C’è un inizio e un’evoluzione, c’è un divenire. Questo è ciò che riesco a vedere adesso, perché quando sei dentro al “processo” non è sempre facile rendersi conto. Quando sei dentro al “processo” ci sono momenti in cui vorresti arrenderti, vorresti mollare tutto, perché quasi ti sembra non utile. Poi resisti e allora può accadere come a me che ad un certo punto non ricordi più come eri, non senti più chi eri, quando hai iniziato il percorso. Questo, mi disse il Dottore, è l’evidenza che si è cambiati. Non ricordar più come si era, avviene quando si è lasciato ciò che si era. Oggi so che l’obiettivo che mi ero posta allora è stato raggiunto. E ciò che ancora mi meraviglia, ripensando al percorso fatto, è che il cambiamento è avvenuto quasi “impercettibilmente” o meglio in modo inconscio, ma irreversibile. E’ difficile trovare le giuste parole che rendano chiaro quanto si prova. Ad un certo punto non dato, mi sono accorta di agire, ma soprattutto di pensare in modo differente, avevo reazioni diverse. Ad ogni situazione che si presenta ora scatta in me un meccanismo che mi spinge alla ricerca della soluzione e alla consapevolezza di avere dentro una cassetta degli attrezzi, che all’uopo può essere aperta per prendere lo strumento più adatto ad affrontare il momento. Questo non immunizza dalla paura, dalla tristezza, dalla rabbia o dal dolore, ma sai, hai l’innata certezza, che potrai affrontarli. Ora guardo in faccia una delle cause del mio paraganglioma, come un dato oggettivo del mio percorso, senza che le ferite si riaprano perché ormai rimarginate. Un trauma avvenuto sette anni prima del ricovero. L’evento più doloroso della mia vita. Ma è appunto passato. Ora c’è una vita nuova tutta da vivere a piene mani, da sperimentare, da celebrare, ma con grande riguardo alle parole che l’accompagnano, che la descrivono, perché mai posso dimenticare che “la mente è terra e le parole sono semi”.

                     M. 50

Ho preso in mano la mia vita e Torino è diventata il mio posto sicuro

Ho conosciuto il Dottor Comello nell’autunno 2019, così, per caso. Ero alla ricerca di un bravo Dottore che potesse fare ipnositerapia e, navigando su Internet, trovai una sua intervista radiofonica. L’ascoltai e mi piacque subito la sua voce. Mi trasmise immediatamente calma e serenità. Poco dopo lo incontrai nel suo studio di Torino. Durante il nostro incontro gli raccontai la mia vita e i miei travagli, gli dissi che ero stanca di essere infelice, lui mi ascoltò e mi disse subito che mi avrebbe potuta aiutare, ma non risolvendo i miei problemi, perché quelli purtroppo erano reali e non c’era molto da fare, ma dandomi la forza di prendere in mano la mia vita, prendendo le distanze dalle angosce e dai problemi quotidiani, assumendo consapevolezza della realtà e agendo con distacco, per cercare di non soffrire troppo. Cominciai ad andare dal Dottor Comello una volta a settimana per circa un anno, per poi ridurre i nostri incontri a due volte al mese, quando riscontrai che cominciavo a stare meglio, perché ciò che lui mi aveva promesso che sarebbe successo, effettivamente si realizzò. Tanti eventi negativi si susseguirono nella mia vita, e continuano a farne seguito, ma io ho imparato a gestirli, a essere forte e a mantenere la calma quando si presentano degli eventi fortemente stressanti. Durante il mio percorso terapeutico ho avuto modo di riscontrare l’efficacia dell’ipnosi anche in un ambito diverso da quello psicologico. Nel marzo 2020 cominciai ad accusare dei fortissimi dolori al nervo sciatico, che presto si propagarono lungo tutta la schiena e le gambe. Ero devastata dal dolore e dopo varie visite ortopediche, risonanze, iniezioni antidolorifiche e sedute dall’osteopata, scoprii che avevo un’ernia del disco espulsa e i dolori lancinanti non mi davano tregua. Dopo due settimane riuscivo a camminare a stento solo con l’aiuto di un busto ortopedico con le stecche. Decisi di chiamare il Dottor Comello per chiedergli se mi poteva aiutare, ma nel contempo ero convinta che niente e nessuno avrebbe potuto. Lui mi rispose che mi attendeva a Torino. Giunsi da lui completamente piegata dal dolore. Uscii dal suo studio dopo una lunga seduta improntata sul dolore. Stavo bene. Ero solo un po’ indolenzita. Passarono un paio di giorni e il dolore era sparito. Tornai da lui la settimana successiva per consolidare il lavoro che avevamo fatto la settimana precedente. Da allora non ho più sofferto di dolori forti alla schiena, nonostante la mia diagnosi rimanga ernia del disco espulsa. Ancora oggi vado a Torino ogni 15 giorni, perché fare le sedute di ipnosi mi dà la carica giusta per spianare i sentieri più impervi e più insidiosi della vita. Aver incontrato il Dottor Comello nel mio percorso è stata una fortuna. Grazie a lui, Torino è diventata il mio posto sicuro, dove il mio cuore, la mia anima e la mia ragione si incontrano in un connubio perfetto, che mi dà la forza di affrontare le difficoltà e di apprezzare la vita, nonostante tutto.

                  L. 54

PERIARTRITE E DOPO 13 ANNI HO ELIMINATO LA NAUSEA DA CHEMIO

In passato ho avuto l’occasione di sperimentare la terapia di ipnosi con il Dott. Walter Comello per forti dolori alle spalle causati dal mio lavoro che cercavo di lenire con infiltrazioni; non trovando soddisfacenti i risultati mi sono rivolta al Dott. Comello e con le sedute di ipnosi non ho più avuto questi dolori. Con grandissimo sollievo ho risolto il problema. Una seconda esperienza mi è stata molto utile recentemente, dopo 13 anni, quando mi è stato diagnosticato un tumore del sangue nella milza con il rischio di perdere un rene, curato con sei cicli di chemioterapia. La chemioterapia mi causava sempre una fortissima nausea e vomito, nonostante assumessi diverse compresse per calmarla senza vedere nessun miglioramento. Allora mi sono nuovamente rivolta all’amico Dott. Comello per una terapia ipnotica sperando che questa avesse effetto. Con grande piacere già dopo la prima seduta mi sono resa conto di non avere più nessun sintomo di nausea, ho abbracciato il Dottore ringraziandolo, questo con alcune altre sedute è durato fino alla fine della chemioterapia e posso dire che è stato un grandissimo sollievo. Oggi per fortuna gli ultimi esami fatti hanno diagnosticato la mia guarigione, devo comunque ringraziare le sedute di ipnosi se sono riuscita a non avere più nausea e vomito e incominciare a rivivere una vita normale. Ho parlato con i medici che mi hanno in cura dei positivi risultati ottenuti con l’ipnosi e mi hanno detto che l’avrebbero consigliata ad altri pazienti.

                      G. 67

DA MANAGER A MOLTO DI PIÚ!

“…gli esseri umani possono cambiare la propria vita modificando i propri atteggiamenti”. Leggo questa citazione nel salottino dello studio del Dottor Comello in attesa del nostro primo incontro e penso “Fosse facile!... e chissà se davvero dipende da noi e da come ci poniamo”. Di certo so che qualcosa non va nella mia vita, sono arrabbiata, demotivata e … spaventata: ho appena dovuto concludere un’esperienza lavorativa anzitempo e sto per entrare in sala operatoria. Insomma, disoccupata e malata. Ho bisogno di aiuto per superare questo momento ma, soprattutto, per capire cosa mi ha portato ad una condizione di sofferenza interiore tale da arrivare alla malattia; ed è mia ferma convinzione non ripetere più questa esperienza. Penso all’ipnosi e guarda caso (ma il caso esiste?) mi viene fatto il nome del Dottor Comello da una conoscente e sua paziente. Leggo sul sito del suo lavoro e del suo approccio terapeutico, mi piace (un esploratore di deserti, oceani, foreste e … dell’animo umano, wow!), lo sento affine e, con grande fiducia, decido di iniziare questo percorso con lui. Partiamo subito con l’ipnosi? Assolutamente no! Accidenti ero convinta funzionasse così. Invece occorre prima capire qual è “la chiave” della propria storia per poter aprire quella porta che, durante l’ipnosi, consentirà alle giuste parole di far germogliare una nuova condizione mentale. Durante i primi incontri, sono un po' confusa, tendo a parlare “di tutto”: esperienze passate, paure presenti, incertezze e sfiducia future; ma piano piano il quadro si fa più chiaro, le tessere del puzzle prendono la giusta collocazione e comincio a capire gli erronei atteggiamenti che sono alla base delle mie problematiche. Appena esco dalla seduta, mi appunto le cose salienti emerse; apprezzo molto l’uso della metafora che il Dottor Comello utilizza spesso, così come le sue brevi ma incisive frasi: chiare, facili da comprendere, ricordare e…applicare! Partecipo anche a due serate in cui il Dottore spiega la sua metodologia di lavoro ed approfondisce il concetto di “fiducia”: utilissime; altri pezzi del puzzle si incastrano tra di loro e il quadro si fa via via più nitido.  Anche il mio stato d’animo comincia a cambiare: la rabbia e la delusione si affievoliscono, subentra una maggiore consapevolezza dei miei errati atteggiamenti e della loro giusta prospettiva, nonché una tranquillità che mi fa stare meglio. E finalmente arriviamo all’ipnosi! Ecco, vorrei non finisse mai… Un’esperienza di grande tranquillità e rilassatezza, parole che recepisco a livello conscio (e già, non si perde coscienza o memoria!) e che rappresentano i piccoli “semi che faranno germogliare una nuova condizione”. Un seme sta già germogliando: da workaholic quale ero sino a pochi mesi fa, sto felicemente spogliandomi del bisogno di sentirmi una manager, sempre sul pezzo! Che sollievo… Sono solo agli inizi di questo viaggio sorprendente, ma confido in grandi e piacevoli sorprese che la mia mente saprà riservarmi grazie ad un nuovo modo di pensare e di pormi di fronte alla vita. “…Abbiamo un problema e insieme lo risolveremo”, grazie Dottor Comello!

                         M.G. 62

Fibromialgia, fuori dall'incubo, la mia vita può tornare al 100% quella di prima

Mi chiamo M. ho 51 anni e vivo a Milano. Nel mese di giugno 2021 mi hanno diagnosticato la fibromialgia. Una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (astenia) e significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (legamenti e tendini). A fine gennaio 2021 ho incominciato ad avere mal di schiena, ma non ci ho fatto caso in quanto avevo già sofferto di dolori lombari. Più passavano i giorni e più i dolori si diffondevano sul mio corpo, inizialmente pensavo che fosse il materasso o che avessi fatto movimenti strani, ma giorno dopo giorno tutto peggiorava, in ogni parte del mio corpo sentivo dolore, soprattutto durante la notte e quando stavo ferma. Dai dolori alla schiena ho cominciato a sentire male alle spalle, poi al collo fino al punto di non riuscire più a dormire sui fianchi in quanto i dolori sulle spalle erano talmente forti che non potevo appoggiarmi, poi le clavicole e pian piano i dolori si sono estesi agli arti inferiori, gambe, ginocchia, piedi, dita delle mani e dei piedi. Il dolore durante la notte era molto forte tanto da svegliarmi non facendomi più dormire. Era come se qualcuno mi bastonasse e mi svegliavo piangendo per il male. A giugno ho eseguito diverse visite private reumatologiche, dove mi hanno prescritto dei farmaci per dormire e per alleviare il dolore, ma anche con le terapie prescritte nulla cambiava, anzi peggiorava. Finché a settembre 2021 ho deciso di intraprendere un percorso con il Dottor Walter Comello, che conoscevo già per altre ragioni. Dopo alcuni colloqui con lui, abbiamo iniziato con l’ipnosi. All’inizio ero molto scettica non ci credevo, ma non avevo nulla da perdere e dopo 3/4 sedute ho iniziato ad avere dei miglioramenti anche di notte. I dolori sono diminuiti tanto che facevo fatica a ricordarli. Dopo quasi due mesi, ho avuto una ricaduta, ma ho rifatto una seduta di ipnosi e i dolori sono nuovamente spariti. Adesso a distanza di cinque mesi dal primo incontro con il Dott. Comello sto bene, a volte mi capita di avere qualche dolore notturno, ma non mi sveglio più durante la notte per il dolore. Quando ho iniziato a soffrire questi dolori erano talmente forti che ero molto demoralizzata; chi mi viveva quotidianamente non pensava che io soffrissi così tanto in quanto nonostante i dolori, il malessere, i  malumori e i momenti di sconforto da farmi  piangere mi sono sempre sforzata di condurre una vita normale, non mi sono mai fermata, ho sempre fatto tutto quello che dovevo fare. L’unica persona che mi ha vissuto a 360° è stato D. che mi è stato molto vicino e mi ha sempre spronata ad andare avanti e a pensare positivo. Con il suo supporto e il meraviglioso lavoro del Dott. Comello posso dire che sono uscita dall’incubo che ho vissuto per 8 mesi e spero di continuare a non sentire più dolore. Ora la mia vita può tornare al 100% quella di prima. Grazie

                      M. 51

Ansia e depressione, libera di essere chi desideravo essere

Una sera parlando con il mio compagno ho nominato il Dottor Comello e mio figlio di 3 anni mi ha domandato “Chi è il Dottor Comello?” Sono rimasta interdetta in silenzio, cercavo le parole adatte per spiegare al mio piccolo chi è uno psicoterapeuta, ma il mio compagno ha prontamente risposto “E’ un mago!” Mi è venuto da sorridere, ma mai definizione è stata più azzeccata! Quando penserò al Dottor Comello mi verrà sempre in mente quella serata e per me sarà sempre… un mago, che grazie “all’incantesimo” delle sue parole è riuscito ad aiutarmi a vivere più serenamente. Non più attanagliata dalle mille paure che mi paralizzavano, ed è riuscito a farmi sentire una persona "capace" di prendere decisioni. Fin dall'adolescenza ho convissuto con l'ansia e con la depressione, con una bassa autostima, con la paura immotivata che potesse succedere qualcosa di brutto a me o alle persone a me care. Intorno ai 23 anni ho intrapreso la mia prima psicoterapia che è durata due anni, grazie alla quale sono riuscita a dare un nome e una spiegazione al mio malessere. Ma il malessere continuava a esserci! Successivamente ho iniziato una terapia farmacologica, ma una volta smessa, il senso di disagio, l'ansia e la depressione si sono ripresentati più prepotenti di prima. Ho iniziato un altro percorso psicoterapeutico, questa volta interrotto presto, ma continuavo a stare male. Mi ero quasi rassegnata a convivere con il mio “stare male” quando ho deciso di darmi un'altra possibilità. Cercando su Internet una terapia che potesse aiutarmi a gestire la mia ansia ho trovato un riferimento sull'ipnosi. Ho cercato uno psicoterapeuta esperto e così sono "approdata" nello studio del Dottor Comello. Inizialmente pensavo che mi avrebbe ipnotizzata per far emergere episodi rimossi del mio passato, quindi sono rimasta stupita dallo svolgimento delle sedute. Guidata dalle parole del Dottore, pur continuando a essere consapevole di quello che succedeva intorno a me, mi sentivo come "distaccata" dal mio corpo, in pace, leggera e libera di essere chi desideravo essere. Seduta dopo seduta ho iniziato a sentirmi più sicura, a recuperare fiducia in me stessa e nella vita. GRAZIE DOTTORE!!!

                    T. 46

Depressione e alcol, ora la vita è una cosa speciale

Sono cresciuto in un albergo di una località turistica, lasciato sovente da solo e in mezzo a persone sempre in festa. Girava tanto alcol e, purtroppo, ho iniziato a bere da bambino. Non posso dire di avere avuto un'infanzia felice e spensierata perché prima di tutto c'era il lavoro e poi ho assistito sovente a scene di violenza da parte di mio padre che picchiava mia madre e mia mamma che ogni tanto voleva suicidarsi. Si sfogava con me e mi dava schiaffi in faccia. Ho sempre avuto un grande dolore che mi portavo dentro e cercavo di assopire con sostanze e cibo. Otto anni fa circa ho iniziato un percorso con una psicologa per tirare fuori cose da me rimosse, ma ben presenti. Ho ottenuto ottimi risultati, ma purtroppo insufficienti per poter vivere tranquillo e la depressione che coltivavo da anni, con alti e bassi, non era più tollerabile per vivere con me stesso e con la mia famiglia. La mia fortuna è stata di incontrare una nostra amica che mi ha raccontato dei benefici avuti con il Dottor Comello di Torino. Il giorno stesso ho chiamato per avere un appuntamento perché ero disperato e pensavo di perdere la cosa più importante, la mia famiglia. Sono andato al primo appuntamento con mia moglie, con tante paure e cercando di raccontare tutto il mio dolore e tutte le disavventure successe nella mia esistenza. Il Dottor Comello, con il suo sguardo penetrante, mi disse che tutto quello che mi era successo prima non voleva saperlo ed ero lì per pensare che, da quel momento in poi, ogni volta che ci saremmo visti, sarebbe stato come mettere una gocciolina di serenità. Benessere ed amore per me stesso, e tante altre belle cose dentro di me. Già dai primi mesi mi resi conto di sentirmi sereno, tra momenti bui sempre più limitati nel tempo ed intensità.  Adesso posso dire che sia un piacere stare con me stesso e anche con la mia famiglia. Il futuro lo vedo in modo sereno e capace di accogliere anche i momenti meno belli senza farmi invadere dalle crisi di ansia e angoscia, senza andare in blackout e farmi del male, per anestetizzarmi da tutto questo, con alcol che, per assurdo, ho sempre odiato ma usato per stordirmi in quei momenti. Oggi sono un uomo nuovo, vivo come tutti giornate belle e meno belle. Ho la consapevolezza che la vita è una cosa speciale e va vissuta senza nascondersi e con serenità.  Questa nuova rinascita ha un nome, Dottor Comello che stimo immensamente e a cui voglio tanto bene. Grazie.

                          S.54