Testimonianze 9

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Alcune testimonianze che raccontano storie di uomini e di donne che hanno avuto il coraggio di affrontare le proprie paure e sconfiggere il disagio, la malattia, a volte la morte. 
Brevi frammenti di storie di eroi di tutti i giorni che hanno accolto l'invito a fare della propria esperienza di vita, di dolore e del lavoro insieme, uno stimolo a non arrendersi mai e a cercare, volere sempre una soluzione. Un dono a chi legge, un esempio della meravigliosa sensibilità dell'animo umano. 
A loro il mio ringraziamento personale per aver voluto condividere ciò che abbiamo vissuto insieme e che nel tempo ci unisce.

 

Le testimonianze sono firmate con l'iniziale del nome e gli anni al momento dell'invio del testo.

INDICE - TESTIMONIANZE 9

  • Cara cistite, dopo il dolore pelvico cronico il mio fiume scorre limpido
  • Sono un medico di famiglia, tumore all'utero
  • Avevo 18 anni e non volevo andare da uno strizza cervelli!
  • Libera di volare dopo delusioni affettive, intolleranze alimentari e sovrappeso
  • La colpa, tornare alla vita dopo 29 anni
  • Da foglia accartocciata a grande albero coperto di piccoli fiori rosa
  • Avevo paura, vergogna, ero pietrificata ... da quando avevo 11 anni
  • Ho ripreso in mano la mia vita dopo la cocaina e gli attacchi di panico
  • Un grave incidente in montagna, vivere non sopravvivere
  • Dopo 12 anni di emicrania di mio figlio, la luce è tornata nelle nostre vite

 

ELENCO COMPLETO delle testimonianze qui

CARA CISTITE, DOPO IL DOLORE PELVICO CRONICO IL MIO FIUME SCORRE LIMPIDO

Cara Cistite,
ci siamo conosciute parecchio tempo fa, almeno otto anni...i nostri incontri si sono fatti sempre più frequenti, nonostante i diversi tentativi di allontanarti, tu eri molto fedele e tornavi sempre da me. Eri sempre più presente, tutti i tipi di antibiotici, farmaci, integratori e diete non erano abbastanza convincenti per te...e alla fine c'è l'hai fatta, sei diventata una costante della mia vita.
La convivenza era parecchio difficile, diciamo che sei parecchio invadente!
Crescendo insieme, poi, hai anche cambiato nome...diventando dolore pelvico cronico, forse cistite interstiziale e messa alle strette dalla tua continua e assillante presenza, ho attraverso non poche difficoltà emotive e pratiche.
Infine mi hai fatto incontrare un intero gruppo di medici e terapisti che ti studia ed ho iniziato a studiarti un pochino anche io, non ti affezioni così a tutti sai!
Passando tra urologi, ginecologi, fisioterapisti ho messo piede anche alle porte di un mondo nuovo, la psicoterapia e l'ipnosi.
Ammetto, prima di entrare dalla porta, ci ho messo un po' di tempo...il sito internet mi sembrava così austero, le immagini così serie, gli articoli così importanti...come poteva fare per me? Per la mia mente, sempre un po' tra le nuvole, il mio essere semplice e un pizzico hippie.
Le prime volte nello studio ero entusiasta di essere lì, merito il forte interesse per la complessità della mente, ma un po' impaurita da quell'ambiente all'apparenza così lontano dal mio essere. In realtà, con stupore, mi sono sentita subito a mio agio e, da quel giorno in poi, sempre serena e piacevolmente accolta.
Così ho iniziato il mio percorso, che non è una semplice terapia...è un percorso di vita.
Con il piano armonico, sogni ad occhi aperti.
Con le parole del Dottor Comello, comprendi.
Con l'ipnosi, conosci la tua anima, impari ad accoglierla, a testarne la forza e la dolcezza...e ad ascoltarla.
Il Dottor Comello, dall'apparenza irremovibile e fiera, ti guida...ed il suo sguardo, sempre attento e presente mostra la vera essenza di una sincera curiosità per l'essere umano e una profonda empatia, che accoglie accomodante la tua mente. Ti accompagna passo a passo, con grande professionalità, in un cambiamento profondo: di parole accurate e sapienti silenzi.
L'ipnosi per me è stata la conoscenza di un mondo nuovo, di profonda armonia e di completa unione tra la mente e il corpo.
Non è stato affatto facile tornare con costanza agli appuntamenti, a volte le parole erano come pugni nello stomaco; spesso uscivo frastornata, con la mente piena di pensieri, affamata, stanchissima, arrabbiata, triste, a volte piangevo... ma è stata l'unica vera cura. La conoscenza della causa del mio dolore, della relazione profondissima tra la mia mente e il mio corpo, che io, come molti altri quotidianamente ignoravo.
E non solo un dolore, considerato cronico, è sparito, ma con lui anche tante insicurezze, tante ansie, tanta stanchezza, tanti pensieri e momenti negativi.
E' raro ormai che prenda un antidolorifico, perché ho imparato ad ascoltare il mio corpo e non mi serve più zittirlo.
Ora cara cistite, possiamo essere amiche, sei stata la fiamma che mi ha ricordato di prendere in mano la mia vita e viverla al meglio. GRAZIE.
Il mio fiume scorre limpido.

                               C. 27

SONO UN MEDICO DI FAMIGLIA, TUMORE ALL’UTERO

Sono un medico di famiglia. E’ passato un anno dalla diagnosi di recidiva del tumore all’utero che si era ripresentato più invasivo e aggressivo. Conosco il Dott. Comello da molti anni, come amico, confidente e  terapeuta e conoscevo anche la sua grande esperienza nel campo dell’ ipnosi , ma non avevo mai sentito la necessità di avvalermi di essa. Un anno fa, all’arrivo della notizia della recidiva, “ho sentito” che il mio organismo aveva la necessità impellente di ritrovare un suo equilibrio intrinseco e di raccogliere tutte le sue forze per iniziare questa battaglia. Insieme alla chemioterapia e alla radioterapia ho iniziato le sedute di ipnosi con il Dott. Comello e i risultati sono stati sorprendenti, oltre le aspettative anche da parte dei colleghi oncologi. Oggi, dopo un anno, parliamo di remissione completa.

                        A. 54

AVEVO 18 ANNI E NON VOLEVO ANDARE DA UNO STRIZZACERVELLI!

Sono un ragazzo di 19 anni. Vorrei dirvi due parole sulle mie esperienze. Da quando ero piccolo avevo delle crisi di nervi e non riuscivo a controllarmi, mi arrabbiavo molto spesso per delle cavolate, ciò faceva sì che io arrivassi ad alzare le mani nei confronti  di mamma e di altre persone. A volte spaccavo tutto, mobili e oggetti. Il 25 novembre 2016 ho avuto il mio  primo  colloquio  con il Dottor Comello da cui, vi confesso, sono andato solo per fare un piacere a mia madre che insisteva. Io non avevo voglia di andare da uno  strizzacervelli, ma ho avuto e percepito al primo incontro una buona impressione di ciò che il Dottor Comello fa, mi sono trovato bene e da lì ho iniziato un percorso settimanale. Dopo le prime sedute di ipnosi uscendo dallo studio del Dottor Comello mi sentivo rinnovato e più sicuro, ero molto più leggero sembrava che avessi lasciato un peso e così era per ciascuna seduta. Sono riuscito ad affrontare gli esami di maturità con più serenità. Sono molto felice perché non faccio più uso di farmaci, terapie che ho utilizzato per anni adesso non mi servono più. Non ho più avuto scatti di ira e crisi di nervi. Ora sono in una fase nuova della mia vita, ho cercato e trovato un lavoro, vivo con serenità, pace e sicurezza in me stesso. Grazie.

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LIBERA DI VOLARE DOPO DELUSIONI AFFETTIVE, INTOLLERANZE ALIMENTARI E SOVRAPPESO

Una sera un’amica mi propone di andare a sentire una conferenza sull’ipnosi ed io incuriosita dall’argomento accetto l’invito. Durante la serata vengono ampiamente spiegati i vari campi di utilizzo di questa tecnica medica ed io ne rimango stupefatta in quanto avevo sempre associato l’ipnosi a quello che il più delle volte viene fatto vedere in alcuni programmi televisivi per fare audience. In seguito alla conferenza mi rendo conto che, molto probabilmente, i disturbi di cui soffrivo: intolleranze alimentari con annessi disturbi psicosomatici ed irregolarità del ciclo mestruale potevano essere curati attraverso tale tecnica, pertanto contatto il Dottor Comello per un appuntamento. Durante il nostro primo colloquio il Dottore, senza esitazione, mi conferma che attraverso l’ipnosi avremmo insieme eliminato i miei disturbi e la loro origine. Le prime sedute sono state un riassunto dei miei ultimi due anni in cui le delusioni sentimentali e non hanno avuto un posto predominante e sono state la causa scatenante dei miei malesseri. Poi successivamente sono iniziate le nostre sedute di ipnosi. Ricordo con gioia quando il Dottore mi disse: “da oggi partiamo con l’ipnosi” ed io felice e in po’ emozionata mi accomodai sul divanetto e lui di fronte a me in poltrona. Da quel giorno e per quelli a venire, la sua voce pacata e decisa mi accompagnerà in questo “viaggio” per raggiungere quello stato di rilassatezza e di benessere tale che perdurerà anche dopo per alcuni giorni. Man mano che proseguivo gli incontri mi rendevo conto che il mio umore era migliorato, quel fastidioso senso di stanchezza fisica e psichica quotidiana era scomparso, il ciclo mestruale iniziava ad avere una cadenza più regolare e persino le intolleranze al latte e al glutine lentamente svanivano. Ovviamente il Dottore, in questo percorso, mi ha aiutata a capire da dove scaturivano le intolleranze e i vari disturbi. Felice del risultato raggiunto, dato che le intolleranze mi avevano fatto accumulare qualche chilo chiedo al Dottore di aiutarmi nel mio percorso di dimagrimento, dove avevo difficoltà a perdere peso e a rinunciare del tutto ai dolci. Una sola ipnosi è stata sufficiente per annullare la voglia dei dolci: mi erano diventati completamente indifferenti. Non potrò dimenticare una frase che il Dottore mi ha sempre ripetuto “le parole sono semi e la mente è terra”, ebbene sì, le sue parole Dottor Comello sono state semi nella mia mente che si è affidata completamente a Lei in questo percorso. Ad oggi posso dire di aver acquisito autostima e consapevolezza delle mie capacità di cui prima avevo timore. Dottore, lei è riuscito a tirar fuori quella parte di me che prima era celata. Mi sento libera! Libera di volare come il “gabbiano leggero” nel cielo azzurro. Grazie Dottor Comello!

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LA COLPA, TORNARE ALLA VITA DOPO 29 ANNI

I miei primi disturbi sono comparsi all'età di vent’anni in seguito ad un’esperienza lavorativa drammatica nella quale mi ero erroneamente attribuita la responsabilità della morte di un’anziana paziente. Ero inesperta,  al mio primo impiego come infermiera, tacendo i miei dubbi e non riuscendo a confrontarmi con nessuno, portandomi dentro una colpa che non mi apparteneva. Sono arrivata a perdere il sonno e ad avere delle vere e proprie allucinazioni con conseguente ricovero ospedaliero e psicofarmaci. Successivamente mi sono affidata alle cure di un centro privato, psicoterapeuta, terapia della luce, stimolazioni magnetiche del cranio; terapie lunghe e costose senza giungere mai alla risoluzione del problema. Fino a quando durante una vacanza estiva conosco due persone meravigliose che mi parlano dell'ipnosi e dello studio del Dottor  Comello e mi ridanno subito una speranza. È un esperienza che dura da qualche mese, ma che da subito mi ha ridato serenità e leggerezza, mi ha permesso di ritornare alla vita vera senza assumere più alcun farmaco. Trovo il Dottor Comello unico, estremamente preparato, che mi ha permesso di confidare ogni mio pensiero, rendendomi più sicura e determinata. Grazie di cuore.

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DA FOGLIA ACCARTOCCIATA A GRANDE ALBERO COPERTO DI PICCOLI FIORI ROSA

Fin da bambina mi sono sentita inadeguata, non all’altezza, sbagliata insomma;  ho avuto rapporti difficili in famiglia soprattutto con mio papà, famiglia che per altro ho sentito per tanto tempo come il centro del mio mondo. Dopo essermi laureata, con non poche difficoltà dovute principalmente alla mia totale mancanza di autostima, mi sono sposata con un uomo che amavo molto. Ho avuto due splendide bambine, ma il matrimonio non è stato ciò che speravo. Mi sono ammalata di tiroidite autoimmune.  Non è stato possibile restare  insieme e,  per il bene mio e delle mie figlie, me ne sono andata, senza lavoro e senza soldi. Nello stesso periodo ho perso due persone care, i miei punti di riferimento: la mia amatissima nonna ed il mio migliore amico, entrambi per un malore improvviso. In quel periodo così buio sono stata violentata da un uomo che credevo mio amico. Ho sofferto di depressione e di insonnia. Quando sono stata meglio ho incontrato un uomo che credevo davvero gentile, empatico ed altruista, ci siamo innamorati, o meglio credevo che lui mi amasse ed invece - dopo tanti impegni e promesse che erano riuscite a superare la mia diffidenza - ha abbandonato letteralmente me e le mie figlie, sparendo senza neppure salutare. Viveva da poco con noi a casa mia. In questi anni difficili ho fatto ricorso all’aiuto di cure psicologiche, dopo una prima esperienza completamente negativa ed addirittura controproducente e  dopo un breve periodo in cui sono ricorsa ad antidepressivi e sonniferi, sono stata in terapia nel corso degli ultimi anni da due psicologhe che mi hanno aiutata a tenermi in piedi, a rimettere insieme pian piano i pezzi della mia vita. Sono riuscita ad ottenere  un lavoro abbastanza stabile grazie a master, abilitazioni, sacrifici economici e grande impegno. Alla fine dell’estate scorsa però mi sono accorta che  avevo tenuto insieme la mia vita, i miei doveri, gli impegni verso le mie figlie, che sono cresciute serene e davvero in gamba, ma non ero nemmeno lontanamente felice. Camminavo come piegata sotto il peso del mio passato, degli abbandoni e delle ferite, rimuginavo spesso, vivevo come sospesa con la paura di ricadere nella depressione o nell’insonnia, vivevo sentendomi sempre ed ancora sbagliata, inadeguata, debole. A volte negli ultimi anni ho sofferto di crisi di cefalea ed emicrania con aura; dolore a parte, la parziale perdita della vista che appariva sfuocata con una totale mancanza del senso delle distanze e della profondità era del tutto invalidante: non potevo guidare, camminare e lavorare era davvero difficile. Era una vita sospesa la mia, piena di paure, di pesi, di pensieri scuri. La vita , si sa, è fatta di incontri e ci sono incontri che ti cambiano la vita. Ad inizio settembre, accompagnando una carissima amica dal Dottor Comello  l’ho conosciuto e ho deciso di intraprendere questo nuovo cammino con l’ipnosi. Fin dalle prime sedute mi sono sentita bene, in questo breve percorso ho finalmente lasciato quello zaino così pesante, quella zavorra che era la presenza costante del mio passato. Ora sento di camminare eretta, niente più andatura accartocciata su me stessa come una foglia rinsecchita, come un ramo che ha paura di spezzarsi. Niente più vergogna della mia sensibilità, del mio altruismo, del mio bisogno di essere utile, ora vedo queste caratteristiche come doti, non come fragilità o debolezze. Ora vedo i miei difetti, ma anche la bellezza che ho dentro. Ora non m’importa, finalmente,  di dimostrare a quella parte di me che è mio padre di non essere una fallita, una perdente. Ora mi piaccio, così come sono. Il Dottore mi ha insegnato, inoltre, a gestire la mia predisposizione all’empatia, mantenendo le giuste distanze, senza farmi fagocitare nel dolore degli altri o addirittura nel potere distruttivo e “vampiresco” di alcuni. Ora non sono più condizionata dal mio infantile desiderio, bisogno di essere amata: certo mi piacerebbe condividere i momenti  belli, i pensieri, l’affetto con qualcuno, ma ora sto bene con me. Ora mi fido di me, della mia forza, del mio intuito, della mia capacità di scegliere e fare la cosa giusta.  Ora vivo il presente, felice di ciò che la vita mi dà: le mie figlie, i miei animali, la natura,  la casa, il lavoro, i miei genitori ancora in salute, mia sorella, i miei pochi ma carissimi amici ed un rapporto amichevole con il mio ex marito. Ora vivo attimo per attimo, senza ansia, senza pesi insopportabili, senza vergogna. Non ho più avuto attacchi di cefalea, dormo bene e nella cura della mia tiroidite autoimmune sono passata da un dosaggio di 175 mg di Eutirox  a uno di 50 mg. Insomma, ora sono padrona della mia vita, ora sono serena e felice e i rari momenti di tristezza e di solitudine sono solo momenti; il mio passato fa parte di me, ma se ne sta nel suo cassetto e lo consulto solo quando serve. Il Dottor Comello mi ha permesso di compiere quel salto che non ero ancora riuscita a fare, mi ha dato uno SGUARDO NUOVO su di me, sugli altri e sulla vita. Ora sento di essere per le mie figlie adolescenti una mamma  più equilibrata e serena e un’insegnante migliore. Insomma nella mia vita apparentemente non è cambiato nulla in questi quattro mesi di percorso, ma in realtà è cambiato tutto!  Ho scritto queste righe per dire grazie di cuore al Dottor Comello, ma anche per dire a chi si trovasse a leggere in un momento buio della sua esistenza di non arrendersi: ci sono incontri che ci aprono un mondo … forse non si raggiungerà la felicità, che è spesso effimera o legata alla presenza di un amore o di una compagnia significativa o a qualcosa che non dipende solo da noi, ma la gioia e la serenità … quelle sì.

                              A. 47

AVEVO PAURA, VERGOGNA, ERO PIETRIFICATA … DA QUANDO AVEVO 11 ANNI

Non saprei dire che cosa è cambiato esattamente. Senza accorgermene ho iniziato a non avere più i problemi di prima, come quando avevo paura di pelare una carota davanti alle mie amiche per paura che mi giudicassero. Nessuna parola usciva liberamente dalla mia bocca. Nessun gesto era a caso. Tutto passava attraverso il mio cervello almeno tre volte prima di agire.  Avevo paura. Di qualsiasi cosa.  Della reazione di qualcun altro, di un giudizio, di sbagliare, di non fare la scelta giusta. Dovevo fare giusto. Dal gesto più insignificante alle scelte di vita. E cosi facendo avevo sempre più dubbi. Ora non penso più tutto il tempo. Ora faccio le cose, conduco la mia vita senza dover sempre pensare a cosa fare e come farlo. Adesso vivo molto più nel presente. Quando sento che devo dire una cosa e sto zitta perché non mi oso sento che fa male al mio corpo e allora trovo la forza di dirla e dopo mi accorgo che qualcosa si scioglie. Ora le cose mi cambiano, prima nulla mi cambiava, nulla mi feriva, nulla serviva a stare meglio. Stavo male e basta. Ero pietrificata. Ora posso provare emozioni. Sia belle che brutte, ma ora sento che qualcosa succede e cambia. Era strano quando stavo male perché nessuno intorno a me si accorgeva di nulla, non volevo che trasparisse nulla, mi sforzavo ad esser normale quando invece tutto era uno sforzo. Ho avuto la fortuna e la tenacia di tenere sempre duro e per fortuna non mi sono mai fermata nella mia vita quotidiana, negli studi e nel lavoro. Era qualcosa che succedeva solo dentro di me. Ora non mi è passata la paura, ma la paura di aver paura si. Nel corso di questi due anni non mi sembra che sia cambiato molto nella mia vita. Invece ho cambiato lo studio nel quale lavoro, ho cambiato fidanzato, ma soprattutto l’approccio alle cose, la fiducia in me e le preoccupazioni che avevo. Paura e vergogna sono le due parole che mi attanagliavano di più. Ora mi sembra difficile ricordare come ero. Ho iniziato a stare meglio un anno fa e solo 3 mesi fa non avrei avuto il coraggio di dire, finalmente sto bene. Stavo bene, lo sentivo, ma la paura che in un secondo, per uno sgambetto sarei caduta di nuovo in un baratro era in agguato. Non potevo ancora credere alle mie nuove parole. Ho lottato tanto per le convinzioni che ho avuto per anni "tanto niente mi cambia, tanto tutto è triste, tanto tutto finisce, tanto vale vivere", non riuscivo a stare meglio e niente mi faceva stare meglio. Me lo dicevano tutti che si poteva stare meglio. Ma per me non era cosi. Ed era impossibile stare diversamente. Devo ringraziare la mia testa dura che con la perseveranza mi ha portato tutte le settimane per più di un anno nello studio del Dottor Comello. Da quando sono nata ricordo la vergogna di esistere, di esser sbagliata. Da quando ho 11 anni, al primo intervallo delle medie mi ricordo che volevo fare vedere che non stavo bene e me ne stavo sola. Dai 15 anni sono iniziate le insonnie, per più giorni non dormivo fino alle 4 del mattino. Ero tornata a dormire a letto con i miei genitori ogni tanto. A 20 quando sono entrata nel mondo dei grandi e andata all’università è arrivata la depressione. Eppure fuori i conoscenti e gli amici non avrebbero mai immaginato nulla. Ai 25 ho iniziato ad avere il forte desiderio di stare bene e di dover fare un grosso lavoro su di me rifiutando gli psicofarmaci. Non so con quale forza, ma capivo che quella proprio non era la strada giusta. Dicevo agli altri, ridendo, che il mio obiettivo era diventare una "donna" entro i 30 anni. Che per chi mi conosce, maschiaccio come ero, piacermi ed esser donna era impossibile. Nella mia testa significava stare bene e non vergognarmi più. Adesso non sono  la più femminile del mondo o non è che non mi vergogni più, ma sono sensazioni molto più tollerabili. Mi ricordo la paura di non aver organizzato nulla in una giornata libera, non ero in grado di non fare nulla di particolare o di stare a casa da sola la sera. Avevo gli attacchi di panico, era un incubo. Passavo le serate a piangere e a tirare i pugni e testate contro il muro, a pensare a come trovare la forza di andare avanti e non suicidarmi. Non era sempre così tragica la situazione, ma le crisi c'erano e spesso. Di questi anni ho anche un sacco di ricordi belli di momenti felici, di esperienze fatte. Ma questa che racconto è tutta la sofferenza che ci sta intorno e lo sforzo per andare avanti in qualsiasi cosa. Non riuscivo a fare le cose con tranquillità o semplicità. C’era un travaglio di dubbi, ansie e paure dietro a ogni cena, viaggio, uscita...qualsiasi cosa, anche la più stupida.  Ora è tutto molto meno preoccupante e ansiogeno, tutto più razionale e positivo. Ancora non mi spiego come possa essere così. Ancora non mi capacito di come ho fatto, ancora non ho capito come e perché si sia scatenato da quando avevo 11 anni il mio malessere e come ora si sia risolto, ma posso assicurare che mi sento leggera. 

                                  A. 30

HO RIPRESO IN MANO LA MIA VITA DOPO LA COCAINA E GLI ATTACCHI DI PANICO

Avevo 24 anni, mi trovavo sul tram per recarmi da un'amica a prendere un caffè, la fermata successiva sarebbe stata la mia e stavo per scendere quando all'improvviso fui preda di uno strano barcollio cui fece seguito un senso di smarrimento, mi aggrappai al mancorrente cercando di trovare un sollievo che non venne. Stupito, incominciai a spaventarmi e a pensare al peggio; un immediato svenimento, un infarto, intanto il senso di vertigine andava aumentando ed ero ormai preda della paura. Non sapevo che fare: scendere per prendere aria o restare sul tram e chiedere aiuto?  Nessuna delle due soluzioni mi pareva la migliore, la mia mente era ridotta ad un groviglio di pensieri non finiti e non sapevo decidermi sul da farsi. Imponendomi di calmarmi dandomi dello stupido e convincendomi che non stava succedendo nulla, riuscii ad avere una tregua e a scendere dal tram. Durò solo pochi minuti, guardai il tram allontanarsi con un senso di abbandono nel cuore, avrei voluto urlargli di tornare a prendermi, di non lasciarmi solo. Con il cervello ovattato, la sensazione di immediata tragedia con conseguente mia dipartita e la paura di impazzire, raggiunsi la mia amica alla quale non seppi spiegare che diavolo avessi. Lentamente mi calmai e mi sentii stupido per come mi ero comportato. Più avanti capii che fu il mio primo attacco di panico. Seguì un periodo durante il quale ero convinto che sarebbe stato un attacco di panico isolato, senza seguito, ma mi sbagliavo. Una ventina di giorni dopo, scendendo di casa per andare al lavoro, mi bloccai e non riuscii ad andare oltre il portone del condominio. Ebbi un altro attacco di panico, mi incollai al citofono e chiamai la mia famiglia in cerca di un aiuto che non venne. Ignoravano, come me qualche settimana prima, cosa mi stesse succedendo realmente e spaesati adducevano cause come l'abbassamento di pressione, un piccolo infarto etc. cercando di confortarmi, inutilmente. Da allora la mia vita prese una piega drammatica; non riuscivo a muovermi senza essere accompagnato da qualche parente o amico, necessitavo della presenza di qualcuno anche per stare in casa, non dormivo per la paura di non svegliarmi ed ero divorato da un'ansia perenne.  Oltre al mio, scombussolai anche il ritmo della vita di chi mi era vicino. Ero scoraggiato e non nego che ho anche pensato al suicidio, unico deterrente era non dare un dolore a mia madre, ma quella non era vita. In seguito mi recai da uno psichiatra intenzionato a iniziare una cura farmacologica. Mi prescrisse una terapia di antidepressivi associati a degli ansiolitici. Già dai primi giorni ricominciai a dormire e piano piano l'ansia si ridusse e io finalmente uscii dalla confusione e gli attacchi di panico si fecero rari. Ciononostante non ero ancora autosufficiente, non mi sentivo in grado di spostarmi per la città se non accompagnato; avevo il terrore che non sarei sopravvissuto a un attacco di panico in solitudine. Grazie a un conoscente, venni a sapere del Dottor Comello.  Dopo solo qualche seduta con lui fui in grado di andare al lavoro coi mezzi pubblici da solo, con mia somma felicità e soddisfazione e da lì in poi mi riappropriai della mia vita e ripresi a spostarmi agevolmente come prima degli attacchi di panico.  Abbandonai gradualmente, con un po' di timore, gli psicofarmaci fino a non averne più bisogno. Per un decennio ho pensato di essere uscito da quell'inferno, ma mi sbagliavo. Attraversavo un periodo drammatico di eventi che minavano il mio equilibrio; questioni lavorative, relazioni affettive e famigliari che mi fecero perdere fiducia in me stesso rendendomi sempre più insicuro e complessato. Per avere un po' di sollievo, errore madornale, mi ero dato alla cocaina e gli attacchi di panico ritrovarono terreno fertile per fare la loro ricomparsa. Il pensiero di tornare per anni alla psicoterapia per combattere il mio disagio, risalire la china e ripetere l'iter di anni prima, mi sembrava una fatica immensa che non avevo voglia di compiere preferendo cullarmi nella mia situazione di vittima del mondo. Ma non potevo andare avanti in quel modo. Durante una visita a mia madre, mi raccontò commuovendosi del dispiacere che provava per un nostro parente vittima della dipendenza dalla cocaina. Piansi con lei e pensai al dolore che avrebbe provato se avesse saputo che anche io ero su quella strada. Uscito da casa di mia mamma mi sentii malissimo, mi feci letteralmente ribrezzo, mi guardavo attraverso i suoi occhi e vedevo un essere abbietto, pigro e riottoso; dovevo riprendere in mano la mia vita. Avevo conosciuto il Dottor Comello nel corso di un incontro di lavoro, un suo ex paziente mi aveva raccontato del metodo terapeutico veloce e delle sue qualità di ipnologo. L'aggettivo "veloce" mi convinse a prendere appuntamento dal Dottore e iniziare la terapia. L'approccio terapeutico del Dottor Comello differiva molto dalle precedenti terapie accomodanti e comprensive da me seguite, trovai in lui una figura severa che mi spronava a mettermi alla prova, a uscire dall'infanzia nella quale mi cullavo ancora nonostante avessi quarantanove anni, mi spiegava che fare delle scelte adulte non significava sentirsi adulti e che dovevo uscire dagli schemi mentali che avevo utilizzato fino ad allora. Le prima sedute furono devastanti, atte a smontare anni e anni di rifugi psicologi a brevissimo raggio che mi davano un momentaneo sollievo. Qualche volta ho anche odiato il Dottor Comello; mi chiedevo cosa andavo a fare da uno che mi dava contro invece di commiserarmi e consolarmi, anche se poi durante l'ipnosi mi assicurava che avevo l'energia e l'intelligenza necessaria per uscire dal mio incubo. E infatti piano piano il mio stato d'animo migliorò. Me ne accorsi nel momento in cui non sentii più la necessità di assumere cocaina e ripresi in mano la mia vita smettendo di sentirmi come una foglia in balia del vento. Per superare l'agorafobia il Dottor Comello, generosamente, mi accompagnò addirittura negli spazi aperti fino ad allora a me negati, spingendomi in loco a combattere le mie paure, forte dell'ipnosi da lui operata su di me rendendomi finalmente in grado di attraversare lunghi ponti e vaste piazze. Una volta introiettata la dinamica, allargai le mie esperienze a spostamenti e a lunghi viaggi senza bisogno di essere accompagnato e in maniera serena. Inutile dire che cambiai opinione a proposito del Dottor Comello, tanto che nel corso della terapia cominciammo anche a ridere e scherzare come continuiamo a fare durante le ormai rare sedute che ancora facciamo.

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UN GRAVE INCIDENTE IN MONTAGNA, VIVERE NON SOPRAVVIVERE

Nel 2011 ho subito un incidente in montagna che mi ha procurato, oltre a numerose fratture, anche un trauma cranico con una perdita piuttosto rilevante della memoria. Inizialmente il percorso che ho seguito, prima ospedaliero e poi psicologico, mi aveva portato alla guarigione fisica, ma non altrettanto era successo da un punto di vista emozionale. Nel giro di qualche mese, grazie anche alla vicinanza della mia compagna e alla professionalità dei terapisti dai quali ero seguito, ho ricominciato a muovermi e a comunicare, praticamente imparando di nuovo tutto, compreso il normale utilizzo delle più semplici funzioni del corpo. Ho ripercorso tutte le tappe che compie un bambino durante la crescita, compresi il parlare, lo scrivere, il far di conto o anche il mangiare da solo. Avevo perso la fiducia e la sicurezza in me stesso, così guardavo a me semplicemente come vittima di quell’incidente; sentivo che questa perdita di contatto con me stesso mi stava portando a una chiusura sempre maggiore. Dopo qualche anno, troppi, ho contattato il Dottor Comello cercando un aiuto per trovare una via di uscita dal vicolo cieco in cui sentivo di essere arrivato. Con l'ipnosi ho imparato che posso e devo fare affidamento solo su me stesso, non isolandomi, ma relazionandomi con il mondo che mi circonda. Fino a poco tempo fa tentavo di evitarlo il più possibile, per una paura verso l’esterno, ma soprattutto verso me stesso, però anziché proteggermi questo atteggiamento mi rendeva sempre meno sicuro. Ora guardo al mondo per quello che è, non solo come un insieme di possibili ostacoli da evitare, tra i quali potevo solo sopravvivere, ma un ambiente in cui vivere, fatto di possibilità e opportunità. Da quando ho capito che ‘paura’ e ‘ insicurezza’ erano schemi che avevo messo in atto a seguito dell’incidente, ho cominciato a guardare la realtà; sono state componenti di cui ho avuto bisogno per sopravvivere, ma delle quali adesso per vivere non ho più bisogno. Ora mi sono riappropriato di un modo di essere che non avevo dimenticato, ma che avevo messo da parte per potermi focalizzare su dei sistemi non di vita, ma di sopravvivenza. Ho rimparato a respirare invece che semplicemente a tirare il fiato; questo è diventato un mantra che mi accompagna in ogni momento.

                           N. 47 

DOPO 12 ANNI DI EMICRANIA DI MIO FIGLIO, LA LUCE E’ TORNATA NELLE NOSTRE VITE

Mi sono rivolta al Dottor Comello dopo diverse consulenze mediche e la sperimentazione di nuove terapie farmacologiche, che si sono rivelate inefficaci per il mal di testa giornaliero che affliggeva mio figlio emicranico dall’età di 8 anni e oggi ventenne. Niente è più devastante dell’impotenza che si prova nel non riuscire ad aiutare il proprio figlio e nel constatare che ogni “strada battuta” fino a quel momento non ha portato ad alcun miglioramento. La conoscenza dell’ipnosi e del Dottor Comello è avvenuta casualmente quando, accompagnata da mio figlio, ho partecipato ad una conferenza nella nostra città dove lui, insieme a diverse testimonianze di ex pazienti, ha illustrato gli effetti dell’ipnosi e sfatato miti comuni. In tutta sincerità, abbiamo iniziato questo percorso senza alcuna convinzione perché in cuor proprio, dopo tanto patimento, non si ha più alcuna speranza ed illusioni. In qualità di genitore ho trovato difficile l’interazione con il Dott. Comello in quanto il suo approccio è essenziale e di rigorose parole. Con il senno di poi, penso che non avrei dovuto farmi condizionare dalla sua personalità; quando si affrontano malattie croniche di questo genere tutto il contorno familiare-affettivo ne è influenzato e ha bisogno di essere rassicurato e di ricevere le giuste indicazioni per aiutare il proprio caro a risolvere al più presto le proprie difficoltà. Solo dopo che sono riuscita ad abbattere questo muro, che molto probabilmente avevo costruito io, ho iniziato ad avere fiducia nella sua metodologia. I risultati non hanno tardato ad arrivare e oggi, a distanza di 7 mesi, la luce è tornata nelle nostre vite. Buon lavoro Dottor Comello!

                           la mamma di S. 20