L’eziopatogenesi della sindrome è largamente sconosciuta, ma il recente riscontro di alterazioni centrali (deficit neurocognitivi e marcata riduzione della sostanza grigia cerebrale in determinate aree) induce a ipotizzare una genesi centrale del disturbo, piuttosto che una periferica, in mancanza di specifiche alterazioni tissutali. Fattori genetici, neurobiologici e psicologici possono contribuire alla eziopatogenesi della FM, che sembra quindi presentare una causalità multifattoriale.
Fattori neurobiologici. Recentemente studi di neuroimaging hanno documentato alterazioni consistenti e ricorrenti nell’ambito del sistema nervoso centrale in pazienti affetti da FM. In generale, è stata riscontrata una significativa riduzione della densità neuronale ovvero una diminuzione della sostanza grigia cerebrale in numerose aree cerebrali deputate all’elaborazione dell’input nocicettivo, espressione verosimile di un invecchiamento precoce cerebrale, non Alzheimer o età anagrafica correlato. Parallelamente, studi neuropsicologici hanno rilevato la presenza di deficit cognitivi, prevalentemente a carico delle funzioni mestiche ed attentive.
Fattori psicologici e stile di vita. Il ruolo dei fattori psicologici, degli eventi stressanti e dello stile di vita dei pazienti con FM è particolarmente importante in termini di co-morbidità e, verosimilmente, co-patogenesi. Disturbi generalizzati d’ansia, depressione, tono dell’umore, disturbi somatoformi e di personalità sono frequenti e rilevanti nei pazienti fibromialgici. Eventi stressanti maggiori e minori vengono percepiti con notevole amplificazione, riverberando il vissuto doloroso. Anche lo stile di vita, notevolmente compromesso e distorto nei suoi aspetti qualitativi, tende a peggiorare la qualità della vita, rendendo insostenibile l’esperienza dolorosa.
In aggiunta a questi dati, relativamente comuni ad altri pazienti con dolore cronico, studi recenti sottolineano il ruolo di eventi avversi infantili e/o adolescenziali nella genesi della FM in una proporzione non trascurabile di pazienti. Eventi psicotraumatici avversi infantili e/o adolescenziali, spesso in termini di abuso (fisico/emozionale/sessuale) e/o neglect (abbandono) agirebbero come promotori di disturbo post-traumatico da stress (PTSD, post traumatic stress disorder) che, ancorché solitamente rimosso, determinerebbe una somatizzazione ritardata (anche a distanza di anni dall’evento). Quest’ultima determinerebbe, in ultima analisi, la condizione fibromialgica.