Odontoiatria

Odontoiatria

L’utilizzo dell’ipnosi in odontoiatria ha una lunga storia e già alla fine del diciannovesimo secolo si iniziavano i primi studi sistematici in questo settore; infatti la trance veniva usata per rendere più confortevole l’esperienza del paziente o per produrre uno stato di analgesia durante le cure odontoiatriche. Nel 1956 venne coniato il termine ipnodonzia che definisce quel ramo dell’odontoiatria che si occupa di utilizzare l’ipnosi nel settore odontoiatrico.

Epidemiologia

Le carie dentali sono uno dei maggiori problemi sanitari nei paesi industrializzati e ne sono interessati da 60% al 90% dei bambini in età scolare e la maggior parte degli adulti. Secondo i CDC americani il mal di denti è una delle forme di dolore più comune e diffusa ed interessa il 25% della popolazione in un arco di tempo di sei mesi (epicentro).

 

Classificazione

Le patologie dentarie sono responsabili del 90% dei dolori al viso e tra le più comuni sono: carie, malattie periodontali, infezioni alla radice dei nervi dentari. Altra patologia è il bruxismo che consiste nell’abitudine di serrare e digrignare i denti in una serie di movimenti involontari ritmici e spasmodici della mandibola durante il sonno. L’origine del disturbo può essere causata per lo più da situazioni psichiche (tensioni emotive, frustrazioni, stati di ansia, ecc.). Vanno aggiunte inoltre la sindrome disfunzionale dell’articolazione temporo-mandibolare e la sindrome della bocca urente. La disfunzione dell’articolazione mandibolare è caratterizzata da dolori durante i movimenti mandibolari oltre che da una limitata capacità di apertura della bocca; le cause all’origine del disagio possono essere: il digrignamento dei denti, la lussazione della mandibola, l’artrosi o l’artrite dell’articolazione. La sindrome della bocca urente consiste in una intensa sensazione di calore/bruciore localizzata nella bocca; le cause possono essere molteplici tra cui: lesioni sinnervi, modificazioni ormonali (sono colpite dal disturbo prevalentemente le donne di mezza età o anziane), assunzione di alcune classi di farmaci o problemi di natura psicologica.

Clinica

Le carie e le infezioni causano dolore nella zona mascellare e mandibolare. Il dolore che si avverte può essere diffuso o più generalmente localizzato nel dente specifico ed i cambiamenti termici possono aggravare il dolore (bevanda calda, gelato), mentre il bruxismo può causare la malocclusione dentale.

Criteri diagnostici

La diagnosi deve essere compiuta da un medico o dal dentista.

Indicazioni cliniche

L’ipnosi si può utilizzare per diversi scopi tra cui la riduzione dell’ansia del paziente, la cura di vere e proprie fobie nei confronti delle cure dentistiche, il bruxismo, il controllo del dolore laddove non è possibile per motivi medici o per scelte del paziente intervenire con anestetici chimica e la riduzione dell’emorragia a seguito dell’intervento chirurgico. L’ipnosi può essere di grande aiuto nel rendere cooperante il paziente dato che è in grado di offrirgli un maggior conforto durante le operazioni odontoiatriche, ma difficilmente, essendo un intervento dinamico, si presterà a modelli standard di intervento.

Principi di trattamento

Il trattamento principale ha inizio, ovviamente, con la visita specialistica dove viene fatta la diagnosi e definito il trattamento necessario. L’ipnosi nel campo odontoiatrico è utilizzata nelle seguenti situazioni: nei pazienti riluttanti a sottoporsi alle cure dentistiche, nella riduzione degli anestetici chimici, nell’aumento della cooperazione del paziente in alcune pratiche specifiche, nel modificare le abitudini che hanno un effetto negativo sui denti/tessuti, nella riduzione delle emorragie e del riflesso faringeo a seguito di interventi stessi e nella riduzione del vomito.

Tecniche ipnotiche

Vi sono diversi studi che mettono in evidenza come l’ipnoterapia affiancata all’esplorazione dei significati inconsci che determinano il bruxismo riesca ad avere un effetto positivo sul disturbo a breve e a lungo termine. Inoltre un paziente su sette prova ansie di fronte alle cure odontoiatriche e gli interventi di desensibilizzazione e di ipnosi si sono dimostrati utili per questi casi.

Le tecniche che vengono utilizzate sono simili a quelle per disturbi di ansia (ad es. autoipnosi, ecc.) e possono inoltre essere utilizzate, per gli stessi motivi, anche nei trattamenti che riguardano i bambini. Come sopra più volte menzionato l’ipnosi nel campo dell’odontoiatria può essere utilizzata per produrre un effetto analgesico dato che questa permette di controllare gli input sensoriali, evitando così che gli stimoli dolorosi siano elaborati dal nostro cervello.

Risultati clinici

Uno studio (Hammond, 2010) che ha analizzato tutte le ricerche pubblicate su Pubmed tra il 1981 e il 2012, per un totale di 556 ricerche pubblicate in lingua francese ed inglese, ha riscontrato l’efficacia della tecnica ipnotica nel trattare l’ansia ed il dolore nei disturbi odontoiatrici. Anche lo stesso metodo sul’autoipnosi può essere uno strumento adatto a ridurre efficacemente l’ansia del paziente e a predisporlo al meglio prima di iniziare le cure. In termini generali l’efficacia dell’intervento risulta maggiore quando l’esperienza d’ipnosi è appositamente preparata e pensata specificatamente per quel paziente, mentre risulta meno efficace quando questa viene registrata o somministrata in modo standard.

Controindicazioni, precauzioni e profilo di sicurezza

Dalle ricerche non sono emerse controindicazioni, specifiche, nell’utilizzo dell’ipnosi e questo sia per quanto riguarda l’odontoiatria pediatrica sia per quella nell’adulto. Le controindicazioni riguardano lo stato di salute mentale della persona per cui viene evitato l’uso dell’ipnosi in soggetti affetti da gravi disturbi psichiatrici in quanto potrebbero male interpretare le suggestioni date. Per finire, quello che emerge è che l’ipnosi risulta essere particolarmente efficace quando l’induzione è preparata specificatamente per la persona più che quando si tratta di induzioni standard.

Considerazioni conclusive sull’ipnosi nell’odontoiatria

Livello di efficacia dell’ipnosi (evidence based): l’ipnosi risulta essere efficace sia per la “cura” dell’ansia, sia per la cura della fobia sia per la sua funzione analgesica. Per quanto concerne il trattamento dell’ansia l’ipnosi ha risultati analoghi a quelli della terapia cognitivo comportamentale con un lieve vantaggio per quest’ultima.