Disfunzioni sessuali

Disfunzioni sessuali

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la sessualità come un’espressione fondamentale dell’essere umano in ogni fase della sua vita. La manifestazione della sessualità coinvolge aspetti biologici, psicologici e culturali. Quando si parla di salute sessuale, pertanto, ci si riferisce a uno stato di benessere che interessa il livello corporeo, mentale e sociale di un individuo e che si mantenga in tutte le funzioni che riguardano il sistema riproduttivo.

Le disfunzioni sessuali sono un gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da un forte disagio nella capacità della persona di rispondere sessualmente o di provare piacere sessuale.

Epidemiologia

È molto complesso stimare l’a prevalenza di tali disfunzioni nella popolazione poiché questa varia a seconda dei paesi, dei metodi di valutazione e della definizione del disturbo utilizzati. Inoltre, la prevalenza di molti di questi disturbi può variare notevolmente in relazione all’età, all’ambiente culturale e alla durata dei sintomi.

Per quanto riguarda l’eiaculazione ritardata il 75% degli uomini dichiara di eiaculare sempre durante l’attività sessuale, e meno dell’1% degli uomini si lamenta di problemi a raggiungere l’eiaculazione che durano più di 6 mesi.

Nel caso del disturbo erettile c’è un forte aumento legato all’età: circa il 13-21% di uomini tra i 40 e gli 80 anni si lamenta di occasionali problemi di erezione. Circa il 2% degli uomini di età inferiore ai 40-50 anni lamenta frequenti problemi di erezione, mentre il 40-50% degli uomini di età superiore a 60-70 anni può avere problemi significativi.

Per l’eiaculazione precoce i dati a livello internazionale indicano che più del 20-30% di uomini di età compresa tra i 18 e i 70 anni sono preoccupati per la rapidità dell’eiaculazione durante il rapporto. con la nuova definizione di eiaculazione precoce (vale a dire, l’eiaculazione si verifica entro circa un minuto dalla penetrazione vaginale), solo all’1-3% degli uomini sarebbe stato diagnosticato il disturbo (DSM-5, 2014).

Circa il 10% delle donne non prova l’orgasmo per tutta la vita e circa il 15% delle donne riferisce dolore ricorrente durante il rapporto.

Classificazione

Il DSM-5 (2014) divide le disfunzioni sessuali in eiaculazione ritardata, disturbo erettile, disturbo dell’orgasmo femminile, disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile, disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile ed eiaculazione precoce.

A seconda dell’esordio, il disturbo può essere indicato come permanente, se il disturbo è presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo, o come acquisito, se la disfunzione sessuale si presenta solo dopo un periodo di funzionamento relativamente normale.

Il disturbo è generalizzato quando questo si presenta in tutte le situazioni, con  tutti i partner e non è limitato a certi tipi di stimolazione, o può essere di tipo situazionale se la disfunzione sessuale di verifica solo con determinati tipi di stimolazioni, situazioni o partner.

Infine, a seconda della gravità dei sintomi, viene differenziato in disturbo lieve, moderato o grave.

Clinica

Nell’eiaculazione ritardata l’individuo deve riportare, in almeno il 75% dei rapporti sessuali, un marcato ritardo nell’evacuazione oppure una scardassa frequenza o assenza di essa.

Nel disturbo erettile l’individuo deve riportare, in almeno il 75% dei rapporti sessuali uno dei seguenti sintomi: forte difficoltà di ottenere un’erezione durante l’attività sessuale e/o nel mantenere l’erezione durante il rapporto; marcata diminuzione della rigidità erettile.

Nel disturbo dell’orgasmo femminile deve essere riportato, in almeno il 75% dei rapporti sessuali, uno dei seguenti sintomi: forte ritardo, scarsa frequenza o assenza di orgasmo; ridotta intensità dell’orgasmo.

Nel disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile si riscontra una mancanza, o significativa riduzione, di desiderio/eccitazione sessuale.

Nel disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione si verificano persistenti e ricorrenti difficoltà con almeno uno dei seguenti problemi: forte dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale; paura o ansia per il dolore che si può manifestare prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale; forte tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante la penetrazione.

Nel disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile si osserva una continua o ciclica scarsità (o assenza) di pensieri e fantasie sessuali/erotiche e di desiderio di attività sessuale.

Nell’eiaculazione precoce si riscontra una modalità continua o ciclica di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri (DSM.5, 2014).

Eziologia e fisiopatogenesi

Le cause delle disfunzioni sessuali possono essere varie e di varia natura (fisica e/o psicologica). Tra le cause di natura fisica possiamo rintracciare: squilibri ormonali (come quelli causati dalla menopausa); disturbi neurologici; effetti collaterali di alcuni farmaci; patologie quali il diabete; le vasculopatie e l’abuso prolungato di alcol ( le ultime tre spesso legate alle disfunzioni erettili). Tra le cause di natura psicologica troviamo: ansia da prestazione, depressione, traumi, timori di una gravidanza o di malattie sessualmente trasmissibili, tabù sessuali, problemi relazionali, problemi di coppia.

Criteri diagnostici

Per ognuno dei disturbi, i sintomi si devono protrarre come minimo per 6 mesi e devo causare un disagio clinicamente significativo. Non devono, infine, essere meglio spiegati da un disturbo mentale non sessuale o da un grave disagio relazionale o da altri fattori stressanti e non devono essere attribuibili agli effetti di una sostanza/farmaco o ad un’altra condizione medica (DSM-5, 2014).

Principi di trattamento

I trattamenti per le disfunzioni sessuali sono vari e possono essere proposti in maniera integrata o singolarmente: troviamo interventi di tipo farmacologico (soprattutto per quelle disfunzioni per le quali si riscontra una causa organica), la terapia sessuologia, l’ipnositerapia, la terapia cognitivo comportamentale, la terapia di gruppo.

Indicazioni cliniche

Secondo Araoz (1984) dietro ogni disfunzione sessuale c’è una cognizione difettosa. Il modello mentale del cliente spesso impoverisce la sua esperienza. Seguendo il modello cognitivo, l’ipnosi diviene un utile strumento per aiutare i pazienti a mutare o ad arricchire i loro modelli mentali interrompendo generalizzazioni o deformazioni.

L’ipnositerapia mira proprio a interrompere le funzioni puramente cognitive con le quali la persona  ha dimestichezza, impegnandola in nuove esperienze interne che produrranno nuovi atteggiamenti che potranno sfociare in nuovi comportamenti.

L’ipnosi ericksoniana parte sempre dalla realtà dei pazienti e dal sistema mentale che essi usano per rappresentarla. A partire da esso, con la tecnica della disseminazione, si crea nel paziente una sorta di dissociazione funzionale che meglio può realizzare il progetto di trattamento.

Inoltre, dietro ad una disfunzione sessuale ci possono essere anche fattori relazionali, emotivi ed eventuali esperienze traumatiche precedenti. L’ipnosi, facendo fronte al complesso sistema multifattoriale alla base del disagio, può costituire un efficace aiuto per chi soffre di tali disturbi.

Tecniche ipnotiche

L’ipnosi ericksoniana considera la disponibilità del soggetto a immaginare le cose che gli vengono suggerite. Si tratta, in sostanza, di una disponibilità ad apprendere. La disponibilità del soggetto a sperimentarsi in maniera diversa è proprio ciò che produce il cambiamento. Questo lasciarsi andare, darsi il permesso, come si intuirà, è di per sé terapeutico, perché è un processo fondamentale tanto nell’ipnosi quanto nella possibilità di godere di una sessualità soddisfacente.

L’utilizzo dell’ipnosi nella terapia sessuale (Araoz, 1984, 2005) si basa su molti fattori. I principali sono:

  1. si ottiene il controllo cognitivo;
  2. si realizza il rilassamento dell’ansia e dello stress;
  3. viene aumentata la coscienza sulle “preoccupazioni” della persona;
  4. si usano le immagini positive a beneficio del soggetto;
  5. vengono liberati i naturali processi fisiologici curativi;
  6. la persona acquisisce una nuova capacità mentale di autocontrollo sulla sua visione del passato e sul suo funzionamento somatico.


Aggiungeremmo:

7. si migliora le regolazione affettiva;
8. vengono affrontate le difficoltà relazionali;
9. viene elaborata l’eventuale esperienza traumatica.

Frequentemente viene utilizzata la tecnica della desensibilizzazione sistematica in ipnosi, ossia la persona sperimenta l’esposizione alla situazione ansiogena e questa viene associata al rilassamento o ad altre sensazioni positive allo scopo di estinguere la risposta ansiosa.

Risultati clinici

I risultati di una recente revisione sistematica (Melnik et al., 2012) indicano che la desensibilizzazione sistematica in ipnosi ha un effetto clinicamente rilevante nel trattamento del vaginismo. Rispetto agli altri interventi di controllo non si assiste ad alcuna differenza clinica o statistica tra la desensibilizzazione sistematica ipnotica e la terapia di gruppo, le istruzioni da parte del sessuologo, la terapia cognitivo comportamentale e gli interventi farmacologici, ma l’ipnosi è più breve e non presenta effetti collaterali.

Riguardo alle disfunzioni erettili, gli studi esistenti sono pochi e molto datati. In uno studio sono stati esaminati gli effetti dell’agopuntura e delle suggestioni ipnotiche rispetto al placebo nel trattamento della disfunzione sessuale maschile senza causa organica rilevabile. I tassi di miglioramento nei due gruppi trattati erano più alti rispetto al gruppo di controllo (placebo), ma non in modo statisticamente significativo. Le percentuali di successo dell’agopuntura e dell’ipnosi sono stati rispettivamente del 60% e del 75% mentre il gruppo di controllo ha mostrato un miglioramento nel 47% dei casi.

Controindicazioni, precauzioni e profilo di sicurezza

La letteratura scientifica non sembra riportare dati che indichino controindicazioni dell’uso dell’ipnosi nel trattamento delle disfunzioni sessuali.

Considerazioni conclusive sull’ipnosi nelle disfunzioni sessuali

Livello di efficacia dell’ipnosi (evidence based): nella letteratura scientifica c’è purtroppo una generale carenza di dati empirici che possano documentare l’efficacia dell’ipnosi. Spesso ritroviamo studi di indoli casi (case report o case study). Anche se mancano studi controllati e randomizzati che coinvolgano campioni numerosi, gli studi di casi suggeriscono che l’ipnoterapia può essere molto utile.