Nell’eiaculazione ritardata l’individuo deve riportare, in almeno il 75% dei rapporti sessuali, un marcato ritardo nell’evacuazione oppure una scardassa frequenza o assenza di essa.
Nel disturbo erettile l’individuo deve riportare, in almeno il 75% dei rapporti sessuali uno dei seguenti sintomi: forte difficoltà di ottenere un’erezione durante l’attività sessuale e/o nel mantenere l’erezione durante il rapporto; marcata diminuzione della rigidità erettile.
Nel disturbo dell’orgasmo femminile deve essere riportato, in almeno il 75% dei rapporti sessuali, uno dei seguenti sintomi: forte ritardo, scarsa frequenza o assenza di orgasmo; ridotta intensità dell’orgasmo.
Nel disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile si riscontra una mancanza, o significativa riduzione, di desiderio/eccitazione sessuale.
Nel disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione si verificano persistenti e ricorrenti difficoltà con almeno uno dei seguenti problemi: forte dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale; paura o ansia per il dolore che si può manifestare prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale; forte tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante la penetrazione.
Nel disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile si osserva una continua o ciclica scarsità (o assenza) di pensieri e fantasie sessuali/erotiche e di desiderio di attività sessuale.
Nell’eiaculazione precoce si riscontra una modalità continua o ciclica di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri (DSM.5, 2014).